Camilla Boniardi, in arte Camihawke, oggi a Fermo con “Il saggio di fine anno”: «Stand up e tanta musica»

Camilla Boniardi, in arte Camihawke, oggi a Fermo con “Il saggio di fine anno”: «Stand up e tanta musica»
Camilla Boniardi, in arte Camihawke, oggi a Fermo con “Il saggio di fine anno”: «Stand up e tanta musica»
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 09:14

Dal web al palcoscenico: Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, sarà Dal web al palcoscenico: Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, sarà oggi, sabato 6 aprile, alle ore 21 al Teatro dell’Aquila di Fermo con “il saggio di fine anno”, spettacolo già sold out come quasi tutte le date del suo tour.

Camihawke, come mai ha scelto questo titolo?

«Quando immagini il saggio di fine anno pensi all’infanzia, a quando ne facevamo con musica e danza e mostravamo quello che avevamo imparato. L’idea è proprio quella di tirare le somme di quanto fatto finora, per incontrare dal vivo le persone con cui sono online».

Quando e perché ha deciso di salire sul palcoscenico?

«Avevo proprio voglia di rompere la virtualità con il teatro e il live è uno step importante per uscire anche da quella che è la mia comfort zone, volevo mettermi alla prova, con gli applausi e le reazioni dal vivo del pubblico e superare la paura di esibirmi. Sono circa due anni da quando prima l’ho pensato, poi lo abbiamo processato e quindi fatto le prime tre date a ottobre, prima del tour partito a febbraio».

Si aspettava un tour sold out?

«No, non ce lo aspettavamo, all’inizio doveva esserci una sola data a Milano subito sold out, poi le abbiamo triplicate e quindi il tour. Comunque sono contentissima».

Senza spoilerare troppo, cosa ci sarà nello spettacolo?

«É costruito con diversi registri, non avrà un solo taglio, le due ore di spettacolo varieranno molto, saranno dinamiche, ci saranno, solo per fare un esempio, dalla stand up alla musica. Suono con le Endrigo. Speriamo piaccia».

Lei è molto attiva sui social. Può dire un aspetto positivo e uno negativo dei social?

«Ce ne sono diversi di positivi, perché il web è un luogo aperto, democratico, se fai ridere piace e arrivi a tutti i tuoi contatti.

Ti scambi opinioni, puoi scoprire cose nuove, io stessa ho fatto molte conoscenze. Di contro c’è l’aspetto negativo, la dark side dei social ed è quando esce troppo forte il modo di esprimere un giudizio. Le critiche pur forti hanno senso se sono costruttive, non se servono a sfogare le proprie frustrazioni. Non fa bene a nessuno».

Ha scoperto la sua passione per il web durante l’Università: cosa ha studiato?

«Ho studiato giurisprudenza, ma la passione per il web è arrivata per caso. Avevo fatto il classico, poi ho tentato a medicina, ma non sono entrata solo per un punto, il test all’epoca non era nazionale come oggi. Ho tentato biologia ma le materie scientifiche non facevano per me. Ho preso legge e nel frattempo ho dato sfogo alla mia creatività. Mi sono laureata ma sono andata avanti a fare quello che mi piaceva, con il web».

È pronta ad andare in televisione?

«Ho fatto radio e anche un po’ di televisione. Certo, ne vorrei fare, oltre il programma già fatto con Cracco (cooking show “Nella mia cucina” su Rai2) o Pink different su Fox Life, anche questo già fatto. Ne voglio fare, ma deve essere una cosa giusta per me. Farla e basta non mi va, dovrebbe essere, anche se piccolo, un prodotto costruito su quello che so fare bene, su me stessa».

Come mai ha scelto il nome Camihawke?

«L’ho scelto per caso nel 2009, dovevo iscrivermi alla piattaforma Tumblr e avevo bisogno di trovare un nickname. Stavo leggendo “Cento poesie d’amore a Ladihawke” e da lì, unendo il mio nome, Camilla, ho scelto Camihawke. Da allora non mi ha più abbandonato e ce l’ho ancora con me».

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