Il viaggio iniziatico, le sue tappe vengono scandite da incontri importanti e da una serie di riferimenti alle stelle

Il viaggio iniziatico
Il viaggio iniziatico
di Anna Maria Morsucci
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Venerdì 19 Marzo 2021, 07:50

ANCONA - “Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita”: così inizia la Divina Commedia di Dante Alighieri di cui quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte. Nonostante sia passato tanto tempo, questa continua a essere l’opera letteraria più importante della storia della letteratura mondiale.

La sua fortuna risiede, oltre che nella sua bellezza stilistica, nel fatto che il viaggio di Dante nei regni dell’aldilà rappresenta il viaggio dell’uomo alla scoperta di se stesso. Dante per ascendere al Cielo e per poter vedere prima Beatrice e poi Dio, deve discendere all’Inferno e poi effettuare un percorso ascensionale, risalendo nel Purgatorio e, solo alla fine, potrà arrivare a vedere Dio.


Un viaggio di scoperta e di conoscenza (“iniziatico”) le cui tappe vengono scandite da incontri e da una serie di riferimenti alle stelle. Tanto che nella Divina Commedia, Inferno, Purgatorio e Paradiso si concludono tutti con la parola “stelle”. Ovviamente, non si tratta di un caso ma di una precisa volontà, di Dante, di affermare l’importanza del simbolismo astronomico-astrologici. Di questi temi si parlerà domenica con Chiara Daienelli e Giuseppe Mastronimico in un incontro online dell’Alchimista all’Opera dedicato a Dante. 
I viaggi iniziatici hanno tutti quanti lo stesso scopo: la ricerca di un’illuminazione che non si riesce a raggiungere da soli. Questo perché l’iniziazione richiede una metamorfosi, l’assunzione da parte dell’individuo di una nuova identità completa. Un percorso che ci permette di effettuare l’abbandono definitivo del nostro inadeguato vecchio “io” che, fino a oggi, non ci ha permesso di raggiungere i nostri scopi.

Il concetto di iniziazione, derivato dai riti di passaggio dei popoli primitivi e dai miti dell’antichità classica, è un aspetto centrale dell’alchimia e dell’esoterismo ed è comune anche alla psicologia e allo studio dei moduli narrativi, siano essi letterari o cinematografici e, in alcuni casi, persino nel campo dei videogiochi.

In psicologia, per esempio, il superamento di una crisi provocata da un conflitto interiore, legato alla inderogabile necessità di passare ad una nuova fase della propria vita, viene visto come una iniziazione: il passaggio, come avviene in natura, da bruco a farfalla. Per Dante il viaggio ha inizio quando si rende conto di essere in una selva oscura, allegoria del peccato e della corruzione. “Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant’è amara che poco è più morte”. E prosegue: “Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, tant’era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai”. 


Nel secolo scorso, di questo “viaggio” si è occupato un eminente studioso di storia delle religioni come Joseph Campbell. Nel suo magistrale testo “L’Eroe dai Mille Volti”, Cambell traccia, per la prima volta, un solco che molti altri percorreranno. Nel saggio viene illustrato come tutti miti, le leggende, le fiabe di ogni tempo e luogo si possono ricollegare ad un unico, dominante tema generale ovvero l’eterna ricerca dell’essere umano (l’eroe) della sua vera essenza, attraverso il superamento di prove, un viaggio iniziatico appunto. Ma come poter descrivere un viaggio iniziatico? Per intraprendere questo percorso, in qualunque ambito, serve un’iniziazione che può essere descritta come un processo irreversibile che comincia con una morte simbolica, procede attraverso una metaforica discesa agli inferi e si conclude con la rinascita ovvero con il risveglio e l’acquisizione di una nuova consapevolezza. Una storia che troviamo non solo in un classico eterno come la Divina Commedia ma anche nei film e nelle serie che guardiamo ogni sera in tv.

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