ANCONA - Il pensiero astrologico presuppone l’esistenza di archetipi, principi primordiali senza tempo, che stanno alla base, permeano e formano la sostanza del mondo materiale. Nel pensiero greco essi assunsero la forma di figure mitologiche personificate con divinità come Zeus, Afrodite, Hermes che possedevano una propria esistenza indipendente, in un ambito inaccessibile ai normali sensi umani. Da Platone vengono descritti come puri principi metafisici, Idee o Forme.
Lo psichiatra Carl Gustav Jung, padre della psicologia analitica, riprese la teoria delle Idee di Platone e introdusse il concetto di archetipo nella psicologia moderna. Jung riteneva infatti che alcune immagini, concetti e situazioni siano in qualche modo innate nella mente umana, o meglio, derivino da un inconscio collettivo, condiviso, ereditato assieme al patrimonio genetico. Questo lo ha portato a teorizzare che il funzionamento dell’inconscio si basa su modelli universali – gli archetipi - comuni a tutta l’umanità in ogni parte del mondo. Le idee di Jung sono state ulteriormente sviluppate da molti studiosi tra cui lo psicanalista James Hillman e il saggista e storico delle religioni Joseph Campbell. In particolare nella sua opera “L’eroe dai mille volti” Campbell analizza come personaggi che si ripresentavano nei miti di tutto il mondo, il giovane Eroe, il Vecchio Saggio, l’antagonista, sono uguali alle figure che si affacciano nei nostri sogni. Tali storie rappresentano modelli precisi del funzionamento della mente umana, sono delle mappe della psiche. Possono essere applicate per comprendere quasi ogni problematica umana.
Gli archetipi sono ricorrenti in ogni tempo e cultura e nei temperamenti dei diversi individui, come pure nell’immaginazione mitica del mondo intero. Joseph Campbell parlò degli archetipi in termini biologici come fossero manifestazioni degli organi del corpo, inscritte nel codice genetico di ogni essere umano. Gli archetipi che si incontrano più spesso sono: Eroe, Mentore (Vecchio Saggio o Saggia), Guardiano della Soglia, Messaggero, Mutaforme, Ombra, Imbroglione In psicologia sono individuati diversi archetipi psicologici come per esempio il Puer Aeternus (l’eterno fanciullo), che possono essere rintracciati sia nel mito (il sempre giovane Cupido), che nei racconti (personaggi come Peter Pan) o nella vita (individui che si rifiutano di crescere).
Esiste anche un altro modo di guardare gli archetipi: non come ruoli rigidi, ma come funzioni della psiche.