Un cuoricino fatto con la carta ideale per la festa di San Valentino

Un cuoricino fatto con la carta
Un cuoricino fatto con la carta
di Veronique Angeletti
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 05:30

ANCONA - La carta è un materiale straordinario e lavorarla regala splendide sorprese. Come il “quilling” o l’arte del ricciolo e delle striscioline che sembra dare vita al cartoncino. Una tecnica diffusa già nei primi secoli in Turchia, in Egitto e nel Medio Oriente ed è usata con i fili che approdò nel Rinascimento, in Europa. I monaci la sfruttarono per abbellire libri, immagini sacre, illustrazioni. Con la carta dorata in sostituzione alla filigrana d’oro. Di recente, è stata riscoperta nei paesi di cultura anglosassone, più di tutto negli Stati Uniti. Già dal nome “quilling” si intuisce la tecnica alla base dell’opera perché “quill” ha un duplice significato in inglese, indica la “penna d’oca” ma anche il verbo “arrotolare” e dunque si tratta di creare da piccoli nastri di carte dei piccoli rotoli.


Il bello di questa tecnica “decorativa” è che usa pochi strumenti. Tante strisce di carte colorate, un “fuso” ossia un ago di metallo con una piccola fessura nella quale s’inserisce un’estremità della striscia, uno stuzzicadente, della colla e delle pinzette per aiutare a posizionare il rotolino. Per chi vuole, invece, attrezzarsi, comprare lo “slotted tool”, una sorta di fuso con la punta tronca e un “needle tool” che con la sua punta affusolata consente di fare i dettagli. Iniziamo dalla carta che va tagliata in tante lamelle. Da italiani partiamo avvantaggiati. Una buona macchina che taglia la pasta è l’ideale. Dopo tutto si tratta di fare delle tagliatelle di carta. Quanto alla larghezza è l’artista che decide: format pappardelle o spaghetti alla chitarra?

È davvero semplice la tecnica di base: si prende una striscetta di carta e la si arrotola con l’ago.

Un trucco: inumidirsi leggermente le dita, curvare l’estremità della striscia di carta intorno al fuso e con pollice e indice fare una pressione e arrotolare la carta attorno all’ago. A secondo che si allenta la presa, la striscia si gonfia e una volta alla giusta dimensione si mette un punto di colla. Per modellarle si usano le dite. Sono le varie forme che conferiscono al disegno spessore e rilievo. Il rotolino può avere la forma di un cerchio, di un triangolo, di un quadrato o anche quella di una goccia, di un occhio, di una foglia. Dopo diverse prove, diventano mezzaluna, frecce, tulipani o stelle. Con questa tecnica usando le varie forme si possono dare spessori a paesaggi, volti, animali.


L’importante è dare alla carta varie forme, i colori. Sfruttare le diversità e giocare sulle densità dei rotolini. Chi ama i rotolini regolari può farsi aiutare da un cerchiometro molto pratico soprattutto nella fase di allentamento del rotolino e per forme bizzarre aiutarsi da chiodini su una tavola. Molto bello sfruttare il convesso e il concavo appoggiando la striscia su una palla.

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