Sferisterio 2015, Micheli lancia la sfida
"Strada in salita ma insieme ce la faremo"

Francesco Micheli e Cecilia Gasdia
Francesco Micheli e Cecilia Gasdia
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Lunedì 10 Agosto 2015, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 11:14
MACERATA - Sold out per Rigoletto e La Bohème, 2271 spettatori per Cavalleria rusticana e Pagliacci.





L’ultimo fine settimana sorride al Macerata Opera Festival che in chiusura fa registrare il record d’incasso della stagione, con l’opera di Giuseppe Verdi, Rigoletto, messa in scena da Federico Grazzini.



Oltre centoquindicimila euro di botteghino che porta lo Sferisterio alla cifra complessiva di 1.147.000 euro, che corrisponde a quanto previsto in bilancio. Il Macerata Opera Festival conferma il trend di crescita nelle quattro settimane di programmazione, con tutte e tre le opere che superano in più recite i centomila euro di incasso. La media spettatori del primo fine settimana di 1951, diventa di 2324 nell’ultimo week end.



Dopo la stagione dei record nel Cinquantenario, il Macerata Opera Festival conferma gli ottimi risultati che, seppur leggermente inferiori a quelli del 2014, superano di gran lunga i dati della stagione 2012 e 2013.



Le presenze assolute al Festival, compresa la produzione Marco Polo e il concerto di Ludovico Einaudi sono state di 32.296. Le tre opere in cartellone hanno registrato una media spettatori di 2113, di cui 2018 paganti per una media incasso di 100.068 euro (era 103mila nel 2014, 90mila nel 2013 e 95mila nel 2012).



"Siamo sulla buona strada, è in salita, ma se state con noi ce la faremo". I risultati del botteghino incoraggiano ma è un Francesco Micheli amareggiato quello che prende la parola agli Aperitivi culturali che chiudono la stagione prima dell'ultima recita. Deluso dal fatto che un lavoro di alta qualità, come quello che da quattro anni a questa parte si sta svolgendo a Macerata, non venga ricompensato a dovere.



Micheli non ci sta ad accettare che per l’ennesima volta vengano tagliati i fondi al festival, a causa della modifica di alcuni parametri che il Fus, Fondo unico dello Spettacolo, ha attuato ultimamente. Lo Sferisterio si trova nel secondo gruppo della classifica nazionale, dove minori sono le sovvenzioni e maggiori i teatri con cui doverseli ripartire, nonostante superi il punteggio per qualità artistica di chi fa parte del primo.



"Se il riconoscimento per tutto questo - dichiara Micheli - è tagliarci un decimo del contribuito una volta speso, la cosa mi preoccupa". E ancora: "Ci siamo distinti in questi quattro anni per qualità e proposta artistica, c’è una crescita oggettiva di pubblico, i maggiori critici nazionali sono interessati alla nostra stagione, raccogliamo più fondi privati, ma questo non sembra contare. E arriva un ulteriore taglio. I nostri allestimenti costano circa 70mila euro, meno di un decimo degli anni d’oro".



Ma non sono solo parole di delusione quelle che il direttore artistico offre al pubblico. Micheli lancia il messaggio di necessità di collaborazione da parte dei cittadini e degli imprenditori della zona, elementi basilari per poter continuare il percorso intrapreso dal 2012. Cammino che sta portando risultati eccellenti.



L’incontro si conclude con l’annuncio del tema della stagione 2016, Mediterraneo, e in attesa di un terzo titolo vengono intanto svelate le prime due opere che ne saranno protagoniste: la Norma di Vincenzo Bellini e l’Otello di Giuseppe Verdi.
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