Da Jesi a Vico del Gargano, seguendo
la storia e l'azzurro dell'Adriatico

Da Jesi a Vico del Gargano, seguendo la storia e l'azzurro dell'Adriatico
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 14 Luglio 2017, 14:50
Un viaggio seguendo storia, devozione e l’azzurro del mare. Un percorso per conoscere le perle – non troppo – nascoste di un’Italia che sa sorprendere con le sue città ed i suoi borghi. Un viaggio che parte da Federico II e che finisce direttamente in uno dei mari più belli ed incontaminati di tutto l’Adriatico.



1 Dalla città di Federico II
Si parte dal nuovo museo dedicato a Federico II, che trova dimora nella stessa dove il 26 dicembre 1194 Costanza d’Altavilla, sotto una tenda in mezzo al popolo, diede alla luce il futuro re di Germania e di Sicilia e imperatore del sacro romano impero. Di sicuro interesse visitare la cattedrale di San Settimio e il poco distante museo diocesano che custodisce opere di Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro, Antonino Sarti ed Ercole Ramazzani. Direzione Guardiagrele ora, 217 km.

2 Il centro della Maiella
La porta sulla Maiella è un vero e proprio libro di storia, che parte da insediamenti italici e romani fino ad arrivare alla dominazione longobarda che segnò in maniera indelebile le vicende di Guardiagrele. Il centro storico della città è ben conservato, e si snoda attraverso la circonvallazione delle antiche mura, oggi case fortificate delimitate ancora dalle torri medievali, come ad esempio il complesso di torre Adriana e torre Stella, che includono l’accesso mediante Porta San Giovanni. Dell’antica città fortificata dei Longobardi rimane il torrione Orsini nei pressi di largo Garibaldi. Da vedere anche piazza duomo, con la bellissima cattedrale di Santa Maria Maggiore che la tradizione fa risalire al 430 d.C.. E ora un tuffo nel Molise: 150 km circa fino a Sepino

3 L’antica Saepinum
Da veder nel centro cittadino la chiesa di Santa Cristina, forse costruita quando la popolazione, alla fine dell’alto medioevo, abbandonò Saepinum per fondare l’odierna Sepino. All’interno della chiesa si trovano la “grotta di Santa Cristina” con i Misteri, la Sala del Tesoro, un coro ligneo ottocentesco e l’archivio storico parrocchiale, che conserva anche pergamene del XII secolo. Meritano attenzione il campanile romanico della chiesa di san Lorenzo, le chiese di santa Maria Assunta e del purgatorio. C’è poi l’area archeologica di Saepinum: ben conservato è il teatro, scavato solo in parte negli anni settanta e costituito dalla scena e dalla platea, entrambe in pietra locale lavorata ed in grado di ospitare circa 3.000 spettatori. Poco distante i resti del foro. Puglia ora, e Monte Sant’Angelo in 155 km.



4 Monte Sant’Angelo
Da vedere inoltre il castello normanno-svevo. La sua costruzione risale a Roberto il Guiscardo e fu poi successivamente ampliato dagli Svevi e poi trasformato in prigione dagli Angioini. Altro cambio di utilizzo sotto gli aragonesi, quando venne ripresa la funzione difensiva raggiungendo il massimo splendore. È una struttura di mole gigantesca, munita di robuste cortine e poderosi torrioni cilindrici. Non può mancare poi una “scoperta” dei rioni storici: Junno, Grotte e Carmine. Un viaggio nel passato tra case bianchissime, scavate nella roccia ed altre che si affacciano sul golfo di Manfredonia. Di notevole interesse anche la tomba di Rotari (noto anche come battistero di San Giovanni), dove la leggenda vuole che tra le sue mura sia seppellito proprio il re longobardo.
Scendendo a valle c’è Marina di Monte Sant’ Angelo (in passato chiamata Macchia) che costituisce il territorio pianeggiante e bagnato dal mare della cittadina garganica. Ultima tappa, e anche la più corta. Solo 44 km fino a Vico del Gargano.

5 Vico del Gargano
Né Vieste né Peschici come termine ultimo di questo viaggio, ma Vico del Gargano. Non c’è solo mare a rendere meraviglioso il Gargano, ma centri poco conosciuti. I resti del castello raccontano vari passaggi di proprietà, dai Normanni agli Aragonesi. E poi i quartieri storici, di origine medievale. Tra le molte chiese, segnaliamo la Matrice con il suo portale in pietra e gli undici altari interni, fondata su un’altura ai cui fianchi si assiepano le case dei rioni Civita e Casale. A raccontare la sua storia anche la necropoli di monte Pucci. Sul territorio presente anche la foresta umbra, polmone verde di 4 mila ettari parte del Parco Nazionale del Gargano. Una foresta sul mare e attrezzata con aree sosta e picnic. Numerosi e ben segnalati i sentieri. Ma per chi volesse immergersi nello splendido mare pugliese c’è la frazione di san Menaio a poca distanza con la spiaggia di Calanella e quella dei cento scalini da prendere in seria considerazione.
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