Una piccola porta
per trovare nuovi mondi

Annalisa Pavoni
Annalisa Pavoni
di Annalisa Pavoni
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Venerdì 28 Aprile 2017, 14:02
In via Cialdini, ad Ancona, al 24/a c’è una piccola porta che apre a una realtà grande e importante: Donne e Giustizia, un’organizzazione di volontariato che dal 1984 fornisce gratuitamente ascolto, accoglienza, consulenze legali e psicologiche alle donne che subiscono violenza. Myriam Fugaro, presidente dell’associazione, mi dice subito che la “violenza” è plurale, sfaccettata, e che quella psicologica - la denigrazione, l’insulto umiliante, la minaccia, in cui la dinamica di potere dell’uomo si manifesta - è quella più subdola e difficile da riconoscere come tale, sia a livello personale che sociale. Le donne qui sono protette dall’anonimato, incontrano altre donne che le accolgono e le ascoltano. Le donne che lo richiedono - lo scorso anno 119 - sono perlopiù italiane dai 30 ai 50 anni. Myriam dice che si tende a pensare che la donna vittima sia debole, mentre in realtà non lo è. Ci vuole forza a sopravvivere in quei contesti familiari. Ed è dal riconoscere questa forza che si riparte, ricostruendo la propria storia, contattando di nuovo i desideri, trovando soluzioni. Il centro è aperto 5 giorni alla settimana, ha un sito ben fatto -www. donnegiustizia.org — un numero verde, 800032810, oltre al 1522 nazionale. Accanto all’aiuto che dà alla donna, l’associazione si muove per costruire un nuovo rapporto uomo-donna, con opere di sensibilizzazione, formazione, avviando progetti educativi come quello che partirà dal prossimo anno scolastico per insegnanti e allievi, dalle materne alle superiori. Una cultura del rapporto uomo- donna in cui la violenza sia sostituita da rispetto e dialogo. 
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