FANO L’avrebbe violentata dopo una passeggiata romantica al Lido di Fano. Ma la difesa produce una serie di chat che screditano questa versione. Ieri mattina la parola agli avvocati dell’imputato, un 19enne fanese. A depositare una memoria difensiva l’avvocato Francesco Coli assieme all’avvocatessa Ilaria Daniele del foro di Urbino, pronti a smontare le accuse.
Il fatto
L’aggressione nei confronti di una 17enne fanese, sarebbe avvenuta il primo agosto del 2020, alle 3 di notte, in zona Lido a Fano, a fianco del porto canale. Lui ha sempre negato tutto, sostenendo che la ragazza era consenziente seppur avesse bevuto un po’ troppo, come lui. Il giorno seguente è andata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce dove i sanitari le hanno riscontrato segni nelle parti intime, compresi dei lividi, compatibili con un rapporto sessuale per una prognosi di 10 giorni. Poi la denuncia e il processo per violenza sessuale aggravata. La difesa dell’imputato però ha estratto i contenuti delle chat della giovane da cui emergerebbero racconti di altri rapporti sessuali non consenzienti nell’arco di 1 anno e tre mesi. In particolare uno di questi, consumatosi in un bagno di una casa di campagna, durante una festa.
I messaggi cancellati
E ancora le chat con una amica, sentita dalle forze dell’ordine che «l’avrebbe coperta cancellando sei messaggi che avrebbero messo in crisi la versione della violenza sessuale. Basterebbe questo a screditare tutto il racconto della querelante». Poi il rapporto con il ragazzo di un’amica. A lei avrebbe detto che lui si era approfittato di lei. Ma con un’altra amica avrebbe detto di non essersi pentita. Coli e Daniele ritengono che la ragazza sia «inattendibile, in fortissima difficoltà psicologica».
Le contestazioni
Dunque i tre rapporti contestati per la difesa sarebbero stati consenzienti. La difesa ha portato anche la testimonianza di un loro amico che ha detto di averli visti salutarsi, con un bacio sulla guancia. Il giudice non ha emesso sentenza, ora vuole sentire nuovamente la ragazza prima di pronunciarsi. Lo farà l’8 marzo. Il pm aveva chiesto la condanna del giovane a 3 anni. La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocato Raffaella Ricci che ha chiesto 60 mila euro come risarcimento.