Villa Caprile, i professori universitari Salbitano e Urbinati criticano la Provincia sul restyling dei giardini

Villa Caprile, i professori universitari Salbitano e Urbinati criticano la Provincia sul restyling dei giardini
Villa Caprile, i professori universitari Salbitano e Urbinati criticano la Provincia sul restyling dei giardini
di Thomas Delbianco
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Martedì 5 Marzo 2024, 16:12

PESARO «Restauro dei giardini storici di Villa Caprile, dubbi sugli interventi e sui progetti. E nessuno è stato informato, zero condivisione». Nel dibattito che si è aperto intorno al progetto esecutivo per il restauro dei giardini di Villa Caprile, intervengono due professori universitari esperti in temi ambientali e forestali: Carlo Urbinati e Fabio Salbitano. Condividono le preoccupazioni già espresse da alcune associazioni «allarmate per la tipologia e le caratteristiche del progetto. Tali preoccupazioni evidentemente non erano infondate poiché anche la Soprintendenza ha previsto specifiche prescrizioni e limitazioni in fase di redazione del progetto esecutivo. La recente pubblicazione della gara d’appalto e di tutta la documentazione progettuale ha invece sollevato vecchi e nuovi dubbi sulla congruità degli interventi e posto ulteriori interrogativi anche in merito alle caratteristiche tecnico-professionali dei progettisti».  
Poi non lesinano critiche all'indirizzo della Provincia sul fronte della mancata partecipazione all'operazione: «La prima domanda che sorge spontanea è come mai per un progetto economicamente importante, oltre 1,3 milioni di euro solo per il restauro del giardino, in un contesto di elevatissima valenza architettonica e storico-culturale, nonché luogo iconico per la città di Pesaro e non solo, la Provincia non si sia premurata di adottare i criteri di massima trasparenza attraverso la condivisione pubblica, aperta alla cittadinanza, o, ancora meglio, l’attivazione di forme di collaborazione attiva tramite laboratori di co-progettazione partecipata con tutte le competenze coinvolte. Neppure gli studenti e il corpo docente dell’Istituto Cecchi sono stati informati su contenuto progettuale, tempi di realizzazione ed eventuali disagi che la scuola subirà.

L’assenza di comunicazione e coinvolgimento serio della comunità è una ricorrente e grave criticità nel flusso di interazioni fra istituzioni e cittadini». 


I fondi Pnrr


Il progetto è finanziato con fondi Pnrr, «questa “valanga” di denaro - proseguono - che non poco ha alterato le usuali procedure appaltanti di enti pubblici, università, che sono destinatari di tali risorse. La storia insegna che l’ampia disponibilità di risorse e l’urgenza del loro utilizzo non sono quasi mai foriere di risultati di qualità nella progettazione. Nel caso specifico di Villa Caprile è evidente la necessità di interventi di riassetto e riqualificazione del complesso scolastico, il quale negli anni ha visto incrementare notevolmente la sua popolazione di studenti e docenti rendendo necessario l’inserimento di strutture didattiche non sempre congrue con l’assetto globale della Villa e del suo contesto. Lo spacchettamento di un progetto ampio in piccoli interventi è purtroppo divenuta prassi per evitare la Valutazione di Impatto Ambientale, esattamente come avvenuto per le sciovie del Catria. È lecito quindi chiedersi - conncludono -se per interventi in un sistema storico-architettonico-ambientale di tale pregio e complessità siano state valutate tutte le possibili criticità per evitare futuri danni strutturali e paesistico-ambientali, nonché se siano state messe in campo tutte le competenze tecnico-professionali necessarie, ovvero professionisti con documentate esperienze nelle diverse e complesse tipologie d’intervento. In un contesto democratico vorremmo essere considerati cittadini partecipi e non semplici sudditi». 
 

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