Pesaro, standing ovation al festival
per la testimonianza di Liliana Segre

Liliana Segrete ospite del festial del giornalismo culturale
Liliana Segrete ospite del festial del giornalismo culturale
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Lunedì 29 Ottobre 2018, 07:20
PESARO - Standing ovation per Liliana Segre a palazzo Gradari per il Festival del giornalismo culturale. La sua persona, il dolore che incarna, sono un monito vivente per tutti e nessuno esce illeso dal contatto con lei.

«E’ la dimostrazione dell’amore della città nei tuoi confronti», ha detto Matteo Ricci. «Liliana Segre è esempio di coraggio. Ricordiamo ancora la sua testimonianza davanti a migliaia di giovani pesaresi riuniti al palasport. Ragazzi in religioso silenzio, di fronte alla tragedia della Shoah raccontata da una sopravvissuta. C’è bisogno di memoria, perché oggi stiamo assistendo a una deriva culturale pericolosa. Stanno passando messaggi impensabili fino a qualche anno fa, rispetto all’uguaglianza delle persone e alla tolleranza», il monito di Ricci.

«Ho conosciuto il male assoluto per la colpa di essere nata», ha detto la senatrice a vita, di famiglia ebrea, intervistata da Giorgio Zanchini. «Sono stata espulsa da scuola perché ebrea: è un’etichetta che porto ancora. L’armadio della vergogna in Italia non è mai stato aperto: certi risvolti della Shoah non sono ancora conosciuti, pensiamo alle delazioni. Quelli che ci sputavano addosso erano i nostri fratelli italiani».

E ancora: «Oggi sento un’onda di violenza che sale nei confronti dell’altro. Anche del vicino di casa. Ho presentato una proposta di legge contro la violenza in tutte le sue forme: odio, razzismo, antisemitismo. Inclusa la violenza verbale. Per questo ho chiesto commissioni parlamentari di vigilanza. E’ una lotta contro l’indifferenza».
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