PESARO - È quasi tutto pronto per la riapertura a Pesaro del dipartimento ospedaliero materno infantile, che la Regione Marche annuncia per il prossimo 5 dicembre. La fine dei lavori al San Salvatore per ospitare nuovamente ostetricia, ginecologia e pediatria è slittata di qualche settimana per la sfavorevole congiuntura internazionale sull’acquisto delle materie prime, comunque nel frattempo l’ostacolo costituito dalla carenza di pediatri, il cui numero è insufficiente per garantire la guardia medica h24 nei due presidi di Pesaro e Fano di Marche Nord, sarà scavalcato con il ricorso a una cooperativa, che ha già risposto al bando dell’azienda ospedaliera.
Ancora due mesi e sarà chiusa la parentesi dell’accorpamento del dipartimento materno infantile al Santa Croce di Fano, una parentesi aperta nel marzo 2020 che per molti utenti della sanità purtroppo ha costituito il peggiore degli incubi perché quegli spazi del San Salvatore sono stati dedicati nel frattempo alla cura dei malati di Covid-19.
L’ennesima interrogazione
La data della riapertura è stata divulgata ieri sulla scia dell’ennesima interrogazione del consigliere regionale Andrea Biancani e del gruppo Pd, con cui si chiedeva appunto quando saranno riattivati i servizi, ricordando l’impegno per l’inizio di ottobre assunto nel marzo scorso dall’assessore alla salute Filippo Saltamartini e dandogli atto che i necessari lavori strutturali nella palazzina F risultano pressoché conclusi.
Ma Saltamartini ha impiegato due tempi per carburare bene, perché la sua risposta in aula l’ha risolta nell’ennesima invettiva contro il governo nazionale e la precedente giunta regionale, della cui maggioranza Biancani faceva parte, per la carente formazione dei medici, segnalando che mancano 7 pediatri e che perciò si ricorrerà alle cooperative.
L'anticipazione del consigliere FdI
La data del 5 dicembre, dopo un paio di ore, è stata confermata con un comunicato stampa dall’assessore regionale alla salute. «Il vero problema è quello del personale – sottolinea Saltamartini -. L’azienda, già dal mese di marzo, ha attivato tutte le procedure possibili per reclutare medici tenendo conto dei pensionamenti. In particolare, ha aderito per 7 posti al concorso unificato regionale indetto da Asur, che attualmente non è ancora concluso; ha indetto una procedura di mobilità, al momento infruttuosa; ha emesso due avvisi per incarichi a tempo determinato e uno di conferimento di incarichi libero-professionali, riuscendo ad acquisire un solo medico in formazione specialistica e un incarico professionale per la copertura di alcuni turni».
L’azienda soppressa da gennaio
Biancani giudica una scorrettezza l’aver dato in esclusiva l’informazione a un consigliere della maggioranza ma accoglie con favore la notizia, seppure ritenga il ricorso a una cooperativa non ottimale bensì una necessità. «È chiaro che l’aver eliminato Marche Nord - sottolinea in relazione alla prossima incorporazione nell'azienda sanitaria territoriale, che sarà operativa dal primo gennaio 2023 in tutta la provincia pesarese - disincentiva ancora di più i professionisti, con il rischio di impoverire l’offerta sanitaria».
Tuttavia, riguardo a questo timore, è significativo ricordare, vista la data delle procedure di assunzione, che nel marzo scorso Saltamartini, a Pesaro per l’apertura della nuova chirurgia, dichiarava: «Marche Nord eliminata? Macché, è stata un’eccellenza nazionale durante il Covid, resterà e la potenzieremo».