Giornate Fai, il record è di palazzo Castracane a Fano: tremila visitatori. Il proprietario ringrazia gli studenti guide

Giornate Fai, il record è di palazzo Castracane a Fano: tremila visitatori. Il proprietario ringrazia gli studenti guide
Giornate Fai, il record è di palazzo Castracane a Fano: tremila visitatori. Il proprietario ringrazia gli studenti guide
di Lucilla Niccolini
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:22

FANO - Il record delle presenze, per le Giornate Fai di Primavera, nelle Marche, se l’è aggiudicato Palazzo Castracane. La dimora storica, nel cuore di Fano, ha registrato oltre tremila visitatori: lunghe file davanti al portone, sotto l’arco bugnato a tutto sesto che spicca sulla sobria facciata. 

Chiusura prorogata

«Abbiamo dovuto prorogare la chiusura – esclama Castruccio Ludovico Castracane, il padrone di casa – e l’abbiamo fatto ben volentieri. Siamo stati affiancati da volontari e giovani studenti, ammirevoli. Oltre a coloro che tutto l’anno si prodigano per portare avanti la missione del Fai, ho molto apprezzato, e ringrazio di cuore, gli studenti degli istituti superiori di Fano, che hanno guidato il pubblico, e i loro professori, che li hanno preparati».

Gli fa eco, da parte sua, la presidente del Fai Marche, Alessandra Stipa, che contraccambia: «Sono particolarmente grata al proprietario. Con grande generosità, ha aperto per la prima volta al pubblico, attraverso il Fai, le porte del suo palazzo, e ha accettato di condividerne l’importanza. Palazzo Castracane ha un enorme significato per la storia d’Italia, abitato, sin dal 1400, dai discendenti di Castruccio, il condottiero toscano ricordato da Dante nella Divina Commedia. È stato per il Fai motivo di grande orgoglio».

La dimora gentilizia

L’apertura di questa dimora gentilizia ha permesso al pubblico di visitare, una volta superato l’atrio quattrocentesco a colonne tuscaniche e il cortiletto interno, il suggestivo Salone d’ingresso al piano superiore, il cosiddetto Salone del Sole. «L’enorme lumiera in legno dorato che pende dal soffitto a cassettoni – spiega il proprietario – è stata adibita a lampadario molto tardi.

In origine era uno stemma, un sole dai lunghi raggi ricurvi, che la mia famiglia fece realizzare per accogliere la regina Cristina di Svezia, nel Seicento: un omaggio alla sua passione per l’esoterismo».

Un grande richiamo hanno rappresentato anche due globi, uno terrestre e l’altro celeste, che portano la firma del cartografo Vincenzo Coronelli. Castruccio Ludovico Castracane: «Vorrei ringraziare anche la direttrice della Biblioteca Federiciana, che sorge non lontano dal palazzo, che ha permesso un confronto dei nostri “gioielli” con i due globi analoghi, molto più grandi, dello stesso autore, che sono esposti nell’istituzione che lei dirige».
Il condottiero lucchese

Il condottiero del Duecento

Il palazzo, ora inserito nel novero delle Dimore storiche italiane, porta il nome del condottiero lucchese della fine del Duecento, Castruccio Castracane degli Antelminelli, cui Niccolò Machiavelli dedicò una celebre biografia. La famiglia se lo fece costruire quando si trasferì a Fano, da Lucca, nel Quattrocento. E da allora l’edificio spicca nella trama del centro storico. Conclude il nobile ospite: «È stato per me un onore accogliere i visitatori, affiancando le giovani “guide” con i miei racconti. È stato bello mettersi in gioco con questi ragazzi, da indicare a esempio per l’impegno culturale e la dedizione».

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