PESARO Per riaprire al culto e alle visite la pieve di Candelara bastano 20.000 euro e, se ci fosse bisogno di maggiori risorse rispetto a quanto dispone la parrocchia, l’arcivescovo Sandro Salvucci ha assicurato a don Giampiero Cernuschi che contribuirà alla spesa per la realizzazione degli urgenti lavori di messa in sicurezza. Si tratta dell’intervento tampone per poter tornare a utilizzare la chiesa, cioè il montaggio di una serie di tiranti che blocchino la parete est, spostata di circa 15 centimetri dalle violente scosse del 9 novembre 2022.
La volontà
La volontà della Curia è risolvere l’impasse che, dopo un anno e mezzo dal terremoto, tiene ancora barricato tra polvere, calcinacci, umidità e degrado il gioiello medioevale, datato al IX secolo, e che brilla sulle basi di un tempio cristiano del VI-VII secolo. A quanto pare, tutto è pronto per i lavori più impellenti che consentirebbero la riapertura, ma il parroco non intende procedere, sostenendo di voler aspettare il finanziamento del Governo di 120 mila euro richiesto per la calamità naturale, che la Protezione civile avrebbe garantito entro la Pasqua. Eppure ha tutte le carte in regola il progetto per la messa in sicurezza, elaborato dall’architetto Maurizio Giannotti e dall’ingegner Franco Fulvi: il piano ha avuto il via libera della Soprintendenza, sono stati richiesti i tre preventivi di spesa, attorno ai 20.000 euro, e manca solo la gara d’appalto. Ci sono state tre riunioni per intimare a don Cernuschi l’avvio dei lavori. «Basta temporeggiare», sarebbe stato l’ordine dei superiori.
L’incontro
Nell’ultimo incontro fa erano presenti con monsignor Salvucci anche il vicario generale don Marco Di Giorgio, Emilio Pietrelli, diacono della parrocchia di Santo Stefano e direttore della Caritas diocesana, i tecnici del progetto e il parroco.
Dopo gli interventi più urgenti, sostengono da parte loro i tecnici, quando arriveranno i fondi dalla Protezione civile si completerà l’opera di recupero in maniera definitiva. Uno contro tutti, insomma. E visto l’improbabile braccio di ferro, il parroco di Candelara sarà costretto a ottemperare all’autorità dell’arcivescovo Salvucci, oppure fare un passo indietro.