Rifiuti, l'Ata rinuncia al ricorso al Tar contro la Regione. Già incaricati due avvocati per 12mila euro

Rifiuti, l'Ata rinuncia al ricorso al Tar contro la Regione. Già incaricati due avvocati per 12mila euro. Nella foto il presidente Giuseppe Paolini
Rifiuti, l'Ata rinuncia al ricorso al Tar contro la Regione. Già incaricati due avvocati per 12mila euro. Nella foto il presidente Giuseppe Paolini
di Lorenzo Furlani
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Marzo 2023, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 11:01

PESARO - Niente contenzioso giudiziario per il piano provinciale dei rifiuti e confronto tra Assemblea territoriale d’ambito e Regione Marche su una pianificazione condivisa.

La scadenza del termine

Scadeva ieri il termine per impugnare davanti al Tribunale amministrativo delle Marche il provvedimento della Regione (del 17 gennaio scorso) che ha bocciato il piano d’ambito, non riconoscendone la conformità al piano di gestione regionale dei rifiuti. Accogliendo la generale aspettativa dei sindaci per una mediazione, il presidente dell’Ata Paolini ha deciso di non procedere con il ricorso al Tar nonostante il mandato a farlo ricevuto a maggioranza dall’assemblea dei sindaci nella seduta del 7 marzo scorso e l’incarico legale conferito il giorno seguente dal direttore dell’Ata Ranocchi agli avvocati Franco Buonassisi e Osvaldo Lucciarini per complessivi 12 mila euro.

La disponibilità ribadita

Nella lettera inviata l’8 marzo all’assessore regionale all’ambiente Aguzzi - contestando il valore prescrittivo del piano regionale e la competenza della Regione a stabilire limiti alla libera circolazione dei rifiuti speciali (smaltibili in discarica secondo il piano regionale solo nella misura del 50% dei rifiuti urbani conferiti purché di provenienza marchigiana) - l’Ata proponeva «una modifica marginale del piano d’ambito che possa prevedere l’allungamento di un anno della gestione operativa delle due discariche presenti sul territorio provinciale di Fano e Tavullia rispetto alle quantità complessive e annuali di cui alle autorizzazioni (quindi fino al 2028 per Ca’ Asprete e al 2027 per Monteschiantello, ndr)».

E soprattutto l’Ata chiedeva la condivisione della proposta entro il 14 marzo «con conseguente revoca/superamento del vostro provvedimento del 17 gennaio 2023».

La missiva precedente

Il termine è stato rispettato dall’assessore Aguzzi e dal dirigente Sbriscia della Regione con la risposta inviata per lettera in cui è stata ribadita la disponibilità al confronto già manifestata più volte in precedenza, l’ultima per iscritto proprio il giorno prima dell’assemblea dei sindaci (non a caso richiamata nella stessa missiva). «Pur rappresentando la diversa visione sotto il profilo giuridico - si legge nella lettera della Regione -, apprezziamo la proposta di avviare un percorso condiviso che porti all’adozione del piano d’ambito. Ciò è quanto sta già positivamente avvenendo con le altre Ata che non hanno ancora concluso il percorso di pianificazione. Come già espresso con nostra del 06/03/2023, restiamo a disposizione per un approfondito confronto sull’ipotesi prospettata».

La proposta condivisa

Perciò, il presidente Paolini ha comunicato a tutti i sindaci che «la nostra proposta trova apprezzamento e condivisione e quindi il ricorso al Tar non verrà presentato». Nel frattempo, i legali avevano preso in carico il caso per studiarlo e predisporre l’impugnazione e, come riferisce l’avvocato Lucciarini, ora sarà richiesta la remunerazione del lavoro effettivamente svolto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA