Come funziona
Da un lato ci sarà qualche disagio per residenti e frequentatori della zona mare, ma dall’altro sarà l’occasione per un intervento straordinario di pulizia. Comincerà dal prossimo 23 ottobre e durerà fino al 31 dicembre l’intervento sperimentale di pulizia messo in atto da Comune di Pesaro e Marche Multiservizi prima della stagione invernale e per agevolare l’intervento sono previsti divieti di sosta (e rimozione dei mezzi) nelle vie interessate comunicate anche tramite segnaletica e con volantini distribuiti ai residenti e posti sui veicoli con qualche giorno di anticipo. La pulizia sarà ripetuta con cadenza settimanale fino alla fine dell’anno. «Sperimentiamo questo intervento straordinario di pulizia anche con la rimozione dei veicoli – spiega l’assessore all’operatività del Comune Enzo Belloni – per una pulizia più completa laddove le auto non permettevano di raggiungere alcuni punti e con le ruote sopra le caditoie non si poteva ripulire le stesse. E’ vero che togliere i parcheggi crea disagio ma anche i cittadini se vogliono una città pulita devono fare la propria parte evitando di sporcare. Personalmente in una via davanti ad un ufficio postale ho contato 50 cicche in un metro quadro. La collaborazione dei pesaresi, chiamati a spostare le auto dai viali nelle date previste per facilitare il passaggio dei mezzi di Marche Mms, sarà fondamentale per la riuscita dell’operazione».
Senso civico e rispetto
Ecco il calendario degli interventi che inizieranno lunedì 23 e proseguiranno fino al 31 dicembre, dalle 12 alle 18.
Prima della pioggia
Viene fatto prima della stagione invernale, quando si intensificano le piogge, per favorire lo smaltimento delle acque reflue e prevenire gli allagamenti. Infine alcune precisazioni: un normale intervento di pulizia vede l’operatore utilizzare un soffiatore che sposta il materiale in attesa dell’arrivo della macchina spazzatrice che aspira il tutto ma ciò che si raccoglie con le auto parcheggiate è solo una parte di quello che c’è in strada. Inoltre a bloccare le caditoie non solo cicche o foglie ma spesso si è visto che i tombini in prossimità di cantieri sono otturati da materiale di scarto che non permette il deflusso delle acque. «Se l’esperimento avrà successo sarà ripetuto anche in altre zone. Nel frattempo ci auguriamo che anche i cittadini diano il loro contributo» hanno concluso Belloni e Macor.