PESARO «Una giornata in sua memoria ancora tutta da inventare, anche perché il teatrino sta cadendo a pezzi e, prima di dedicarlo al nostro cittadino illustre, il Comune deve realizzare gli indispensabili lavori di recupero. Non possiamo scoprire la targa a Michele Provinciali sopra un rudere, conoscendolo la prenderebbe di certo a male».
Il sogno
L’idea nata dal Quartiere 3 colline e castelli e dalla presidente Francesca Tommasoli, sostenuta da chi vive e ama ogni giorno Novilara, i suoi orizzonti infiniti, la cinta medievale e il passato che arriva all’età del ferro. «Martedì il nostro sogno è diventato una realtà sulla quale mettersi al lavoro, in seguito all’approvazione da parte della giunta di una delibera che dà il via libera al progetto - precisa Tommasoli -.
«È necessario un piano di recupero per Novilara e il suo richiamo turistico, ma anche nel rispetto della memoria di Provinciali che era gelosissimo del suo paese - precisa Tommasoli -. Tutto il muro antico che fa da sfondo al Teatrino va ristrutturato. Mi auguro che ci sia la volontà di sistemare lo spazio per il 2024 e la Capitale della cultura. L’evento dedicato a Provinciali è quindi ancora da organizzare, si tratta di riannodare i fili con i familiari e gli amici per rimettere insieme i tasselli dell’opera e della vita, entrambe straordinarie».
Lui, designer, illustratore e artista multiforme, con la sua villetta ricavata dentro il castello aveva stabilito un legame speciale insieme ai luoghi e agli abitanti. Era un po’ l’art director del borgo, sorvegliava ogni dettaglio e se c’era qualcosa che andava storto non ci pensava due volte a scrivere al sindaco. Se era bastata una botte in legno con sopra dei vasi di asparagina, nella piazzetta della chiesa, a farlo andare su tutte le furie, in quanto l’arredo secondo lui rovinava il paesaggio urbano, figuriamoci come avrebbe reagito a una targa sul Teatrino “sgarrupato”.
Il buen retiro
«Negli anni ‘70 Provinciali ha realizzato da una vecchia casa dentro le mura il suo ”buen retiro” - lo ricorda l’amico, architetto e fotografo Marcello Franca -. Dopo aver girato diverse città Michele, la moglie Lucetta e il figlio Federico avevano trovato una calda accoglienza nel castello. Era geloso e possessivo di quel luogo dove soleva passeggiare e parlare con i gatti e i cagnolini non “da guardia” ma “di guardia” alle case, come era solito dirmi nel corso dei nostri colloqui davanti al fuoco o durante i pranzi di minestrone “mari e monti”. Ho fotografato per lui il vaso di asparagina e poi si è ricreduto». Provinciali, specializzato nella comunicazione industriale e nella grafica di libri e giornali, ha studiato Storia dell’arte a Urbino per laurearsi nel 1947 con una tesi sulla critica raffaellesca. È stato quindi nominato assistente di Pasquale Rotondi, il salvatore dell’Arca dell’arte dal nazifascismo. Nel 1954 alla X Triennale di Milano, come grafico e coordinatore della sezione “Industrial design”, ha ricevuto il diploma internazionale d’onore e la medaglia d’oro.
La carriera
In collaborazione con Gino Valle, ha vinto il premio Compasso d’oro per l’orologio Solari. Nel 1964 ha portato a termine per la birra Splügen Braü uno dei primi progetti di immagine coordinata. Ha vinto il “Silver award” dell’Art director club di Londra con “Le sedie di Mackintosh”. Dal 1971 è stato docente al Corso superiore di grafica all’Isia di Urbino e progettista dei Comuni di Pesaro e Santarcangelo di Romagna per il colore come fattore d‘intervento nel contesto urbano.