Pesaro, tante attività apri e chiudi ma in centro il commercio resiste. Il saldo è leggermente in attivo, la sorpresa delle “strade delle botteghe”

Ieri folla nel cuore della città: 6 auto rimosse in piazzale Carducci

Pesaro, tante attività apri e chiudi ma in centro il commercio resiste
Pesaro, tante attività apri e chiudi ma in centro il commercio resiste
di Letizia Francesconi
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:06

PESARO Traffico, code, via vai di gente, pacchi e pacchetti. E’ la fotografia della penultima domenica prenatalizia (la prossima poi cadrà proprio la vigilia) in centro cominciata già la mattina perchè ad arricchirla c’era la Stradomenica con il mercatino dell’antiquariato e il mercato tradizionale in piazzale Carducci (con 6 auto rimosse dal carroattrezzi). Un flusso di gente che è proseguito fino al tardo pomeriggio anche se a tastare i commercianti la punta dello shopping deve essere ancora raggiunta: «Regali sì, ma niente di impegnativo se non si aspetta addirittura l’ultimo momento, ormai è una tendenza che da qualche anno si è stabilizzata».  

Stabilizzata un po’ come il saldo tra aperture e chiusure delle attività in centro storico tra il 2022 e il 2023 che corre verso la chiusura. «Si conferma una sostanziale tenuta - rimarca l'assessora al Commercio Francesca Frenquellucci - piuttosto riscontri positivi vengono dai centri commerciali naturali che il Comune sta favorendo e che sono legati anche alla capacità di innovazione del settore». Le “vie delle botteghe” come via Passeri o via Castelfidardo, ma anche via Cavour o la rete che lega i commercianti di piazzale Lazzarini, sono una di quelle sorprese (belle) da valorizzare.

I numeri

Cifre alla mano, nel 2023 gli uffici comunali hanno registrato in centro storico 22 nuove aperture di attività commerciali e 20 cessazioni. A questi numeri devono aggiungersi, sempre per la zona centro, 10 subentri in attività che hanno semplicemente cambiato gestione. Sono invece 17 le nuove attività aperte nel resto della città. Il traino sono i servizi alla persona e i pubblici esercizi, i locali tra bar e ristoranti o del “food” come fa tendenza oggi (ma attenzione, tra difficoltà per trovare personale, inflazione e caro materie prime anche la ristorazione ha perso un po’ di appeal e d’inverno diversi aprono solo dalla seconda metà della settimana).

«La percezione - entra nel merito Davide Ippaso, direttore di Confesercenti Pesaro- è quella di un settore con veloce ed effimero ricambio.

Per tante attività che aprono altrettante ne chiudono anche senza aver raggiunto un anno di attività. Alla fine c’è staticità. E i locali sfitti restano tali con costi alti che alla fine frenano aperture più ambiziose. A ciò si deve aggiungere la scarsa appetibilità di alcune zone, penso al centro commerciale di Piazza Redi che ha le sue difficoltà o zone più a nord della città. Ma ci sono anche felici eccezioni. Baia Flaminia, per esempio, anche nell'ultimo anno è cresciuta come polo aggregativo e del food. E poi ci sono gli esempi di via Rossi e via Giolitti. Va fatto un plauso a chi ha voluto e saputo crederci».

L'equilibrio

«È innegabile che su questa situazione di equilibrio fra aperture e chiusure in centro storico - interviene anche Agnese Truffelli- vice direttore provinciale di Confcommercio Marche Nord- pesa il costo che si mantiene elevato dell'affitto chiesto dai proprietari di spazi commerciali, e che soltanto aziende monomarca o catene possono permettersi di sostenere».

E poi c’è l’input dell’assessore Frenquellucci: «Attività unite nell'anno della Capitale della Cultura, bisogna fare squadra e lanciare idee. Gli uffici delle Attività Economiche stanno già ricevendo proposte e progetti di diversi esercizi commerciali che vogliono realizzare delle produzioni artigianali, linee di accessori, dolci e cibo con il logo Pesaro 2024. Tutto questo permetterà di creare un indotto diffuso. Successivamente riproporremo in primavera il bando rimodulato e allargato per contributi a nuove startup innovative, imprese femminili e rivolto anche a tutte quelle attività del centro che hanno sostenuto spesa extra per l'adeguamento al regolamento dei dehors».

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