San Domenico alla volata finale: un mese per l’appalto dei lavori

Un interno del San Domenico nella foto di Fabio Patronelli
Un interno del San Domenico nella foto di Fabio Patronelli
di Miléna Bonaparte
4 Minuti di Lettura
Domenica 2 Luglio 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 12:11

PESARO - San Domenico, volata finale puntando dritto all’apertura dopo l’estate del cantiere per il restyling. Secondo la tabella di marcia del Pnrr, il Comune ha un mese di tempo entro il quale appaltare i lavori, con firma del contratto, all’impresa edile vincitrice che si occuperà del restauro mirato al riuso del complesso di origini medievali dell’ex convento tra via Branca e via Giordano Bruno. 


L’ultimatum


In vista della scadenza europea del 30 luglio, si è messa in moto la macchina amministrativa per l’affidamento delle opere, dopo l’approvazione di giovedì da parte della giunta comunale del progetto definitivo-esecutivo dell’intervento e il quadro economico per la determinazione delle spese previste.

Il San Domenico, ultimata la ristrutturazione in tre anni (fine marzo 2026 è l’ultima scadenza del Pnrr), diventerà principalmente la sede del campus universitario di Pesaro, dove confluiranno i corsi dell’ateneo urbinate e della Politecnica delle Marche nella palazzina su tre piani. A livello strada si aprirà una piazzetta-agorà per gli eventi culturali e i servizi legati al commercio, per esempio le bancarelle del Mercato delle erbe che torneranno nella loro sede originaria, dopo il trasloco a palazzo Gradari causa lavori in corso. Gli spazi aperti disponibili nell’edificio, cioè il chiostro all’ingresso e lo slargo sul retro, saranno rimessi a disposizione della vita urbana di cittadini e turisti. Mentre la parte affacciata su via Branca è sempre stata di proprietà comunale, hanno sede negozi e appartamenti, il blocco di tre piani in via Bruno, che risale al ’200 e presenta un impianto medievale, è stato ceduto al Comune dalla fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che gli ha conferito gratuitamente il progetto definitivo-esecutivo e le indagini tecniche preliminari. 


La tabella di marcia


La road map, dopo l’appalto dei lavori entro il 30 luglio, fissa il 30 settembre 2024 come termine intermedio per la realizzazione di almeno il 30% dell’intervento e prevede al 31 marzo 2026 la fine dei lavori. Il via libera di giovedì della giunta comunale ha interessato anche il quadro economico, cioè la spesa preventivata di oltre 8 milioni di euro, di cui 6 milioni e mezzo per i lavori (7.231.683 euro compresa Iva) e il resto per spese amministrative. Scendendo nel dettaglio delle cifre, la somma di 8.338.774 euro, dei quali 6.574.258 euro per le opere, è finanziata da 7.435.774 euro di contributi europei Pnrr e la rimanente somma da risorse comunali dell’avanzo vincolato. L’importo a base di gara è di 6.128.464 euro, al quale di aggiungono 445.794 euro per il costo della sicurezza, non compreso però nell’offerta. Per l’appalto dei lavori si seguirà la procedura aperta, trattandosi di un investimento sopra la soglia comunitaria, e l’operazione è soggetta alla disciplina del codice degli appalti nel settore dei beni culturali. 


Lotto unico


Ora tocca all’ufficio tecnico del Comune preparare il bando della gara d’appalto, su indicazione del responsabile unico del procedimento, l’ingegner Maria Cristina Rossi, si procederà quindi alla pubblicazione della selezione pubblica e successivamente dell’esito, dopodiché sarà stipulato il contratto con l’impresa o il gruppo di ditte vincitrici. I lavori verranno affidati in un solo lotto poiché si tratta di opere legate alla ristrutturazione di un complesso che deve rimanere unitario, soprattutto per il suo valore storico e architettonico sul quale vigila con grande attenzione la Soprintendenza. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA