Pesaro, partenza in tandem per il Mercato delle erbe e i lavori al San Domenico

Da una parte il Comune inaugura le bancarelle, dall’altra apre il cantiere

Pesaro, partenza in tandem per il Mercato delle erbe e i lavori al San Domenico
Pesaro, partenza in tandem per il Mercato delle erbe e i lavori al San Domenico
di Milléna Bonaparte
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:57

PESARO E in conclusione la doppia partenza in tandem al Comune è riuscita. A soli 300 metri di distanza in linea d’aria (basta attraversare piazza del Popolo) due luoghi simbolo sono protagonisti di una piccola grande rivoluzione che sta cambiando il volto del centro storico. Il Mercato delle erbe ieri mattina è stato aperto ufficialmente dal sindaco Matteo Ricci, dall’assessore alle Attività economiche Francesca Frenquellucci e dalla giunta quasi al completo nella nuova sede temporanea del cortile di via Gavardini, sul retro di palazzo Gradari dove ci sono anche gli uffici del Quartiere 1, in un affollato e festoso vernissage di amministratori, tecnici, curiosi e tanta gente che faceva la spesa senza fare caso alla baraonda.

Clienti e fermento

Da una parte il bagno di folla, scontato in uno spazio così piccolo, poco più di un centinaio di metri quadrati tra esterno e interno, per sette ambulanti e la loro mercanzia alimentare, dall’altra il fermento di un cantiere in partenza al San Domenico, tra attrezzature e ponteggi, che si apre in modo altrettanto formale con la consegna dei lavori prevista per domani. Il Comune affida l’operazione di recupero chiavi in mano al “Consorzio fra cooperative di produzione e lavoro Conscoop” di Forlì che ha vinto l’appalto, su progetto dello studio Canali di Parma, uno dei più autorevoli architetti italiani. Finalmente l’arrivo del giorno a partire dal quale decorrono i tempi contrattuali per la realizzazione del recupero, grazie ai fondi Pnrr per 8 milioni e 400 mila euro e scadenza europea obbligata al 31 marzo 2026.

Anche se quasi tutti gli interpellati al taglio del nastro hanno dichiarato che “come minimo tre anni sono necessari”. Direttore dei lavori è l’architetto Maurizio Severini, alla guida delle Nuove opere.

Dalla polvere del San Domenico ai mandarini e all’insalata ordinati e invitanti nelle loro cassette, ha aperto l’inaugurazione l’assessore Frenquellucci, rassicurando che tra una settimana il problema della insufficiente copertura delle bancarelle, soprattutto in caso di pioggia, sarà risolto: «In arrivo due gazebo di 3 metri per 3 e altri tendoni di riparo, al momento le casette saranno per l’apicultore e la coltivatrice diretta, poi vedremo come completare l’allestimento. È un anno che siamo impegnati per dare continuità al lavoro dei 7 ambulanti, abbiamo voluto che questa attività tradizionale del centro storico, che risale a più di 150 anni fa, potesse continuare a esistere e dare di che vivere alle famiglie.

Il Comune ha investito 40.000 euro per le tende, i banchi, gli ombrelloni, ma soprattutto per la sistemazione con pareti in cartongesso degli interni per il panettiere e il commerciante di formaggi. Miglioreremo infine i cartelli d’indicazione».

Luogo simbolo

Il sindaco ha parlato del “Mercato delle erbe” come di «un luogo simbolo per vivacità, storia e identità del centro storico che si è trasferito temporaneamente nella corte di palazzo Gradari per consentire la riqualificazione al San Domenico che trasformerà un contenitore strategico di Pesaro». Il vicesindaco Daniele Vimini, assessore alla Bellezza, ha ricordato che la sede di via Gavardini «ci è piaciuta subito, l’abbiamo considerata fin dall’inizio come la migliore. Questo angolo di città, con la casa di Rossini vicina e palazzo Gradari, diventato ora la sede dei nostri uffici della cultura per i lavori al Mazzolari, andava rivitalizzato, in modo che non vivesse solo in agosto con la mostra di artisti e hobbisti. Ora possiamo dire che la strada è rinata».

Vince la tradizione

Toni trionfali anche quelli di Davide Ippaso, direttore di Confesercenti Pesaro: «La tradizione ha vinto e il punto di forza è l’alto livello qualitativo della merce. Si è imboccata la strada giusta, del resto siamo ad appena 300 metri dal San Domenico, presto ci si abituerà alla nuova sede provvisoria in attesa che si concludano i lavori». Nessuna polemica nel giorno dell’inaugurazione, anche se un sassolino dalla scarpa se l’è voluto togliere ugualmente Ippaso, esprimendo rammarico perché ci si aspettava «una maggiore sensibilità da parte della Soprintendenza che avrebbe dovuto comprendere le esigenze degli operatori economici e rendere la loro vita meno difficoltosa con troppe limitazioni negli allestimenti».

Miléna Bonaparte

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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