Pesaro, omicidio Lulli, gli amici
testimoniano: «Gelosia, lame e droga»

Igli Meta in tribunale
Igli Meta in tribunale
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Giovedì 13 Ottobre 2016, 13:12
PESARO - Sfilano i testimoni al processo per l’omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne ucciso il 19 luglio 2015 a Selvanera di Sant’Angelo in Vado.
Ieri un’udienza fiume dove i due imputati di concorso in omicidio, Igli Meta e Marjo Mema erano seduti tra i banchi, per poter parlare coi loro avvocati. Ma è stata la giornata delle testimonianze, ragazzini amici degli imputati, schiacciati dal peso delle domande della pm Irene Lilli confusi tra i tanti “non ricordo” perché alcuni erano coinvolti anche nel giro di consumo di stupefacenti.
Quei “non ricordo” conditi da sguardi verso gli imputati che diventano ammissioni dopo la lettura delle loro precedenti deposizioni ai carabinieri i giorni dopo l’omicidio. O chi come Maria era amica della ragazza di Igli, Ambrera, lei che lo ha tradito con Ismaele scatenando la gelosia omicida del ragazzo. Maria ha raccontato di «aver tranquillizzato Ambera» circa le intenzioni di Igli. Incalzata dall’avvocato di parte civile della famiglia Lulli che sottolineava la conversazione in cui Igli dice che «uno dei due stasera muore». Il riferimento è al tradimento con Ismaele e con un altro ragazzo del posto. Poi è toccato a Luca. Conosceva Igli per alcuni scambi di sostanze stupefacenti. «Igli mi ha raccontato che Ismaele parlava male di me, andando a dire che ero un drogato. Ho avuto il pensiero di vendicarmi e raccontargli del tradimento di Ambera con Ismaele». Da qui si è innescata la reazione di Igli.  Luca ha ammesso in aula: «Potevo evitare di raccontarlo, non volevo ci scappasse il morto». E da qui le tante domande su cosa volesse fare Igli. Luca racconta che «voleva tonfarlo, legarlo e riempirlo di botte». E poi Thomas che parla di un viaggio a Bologna in cui Igli era «nervoso, sbatteva i pugni sul volante». E che «voleva tonfare Ismaele». Una gelosia ribadita anche da altri testimoni. Poi Alessandro. «Igli mi ha chiesto un coltello per tagliare l’erba. Gliene ho portati 5 e ha scelto quello serramanico». Quello che sarebbe stato usato durante l’omicidio. La pm ricorda che il commento di Alessandro fu “esagerato” e Igli rispose che la tavoletta di fumo era spessa. Ma è stato ascoltato anche il racconto di Emilian. In particolare della richiesta di Igli di portargli il passaporto poche ore dopo l’omicidio. L’incontro è stato a Cagli dove Igli avrebbe ammesso: «Ho fatto una cazzata».
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