Pesaro, mucillagini e meduse: incubo
appiccicoso dell'ultimo pezzo d'estate

Pesaro, mucillagini e meduse: incubo appiccicoso dell'ultimo pezzo d'estate
di Letizia Francesconi
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Domenica 26 Agosto 2018, 08:10
PESARO - Meduse e mucillagini sono l’incubo di fine estate. Nel primo caso per i predatori falcidiati dalla plastica (tartarughe in primis) nel secondo per i mutamenti climatici. Sta di fatto che nelle spiagge di Pesaro le presenze marine sono considerate un vero disturbo. Preoccupati i titolari degli stabilimenti e un po’ tutto il mondo turistico ma anche i piccoli pescatori . In questa fase di fermo pesca l’unica attività è quella della pesca da posta dove le reti vengono appoggiate al fondale e lasciate lì tutta la notte e immancabilmente danneggiate dalle mucillagini
  
Continuano intanto i monitoraggi in mare degli esperti dell’Università di Urbino e anche nei giorni scorsi, Antonella Penna, docente di Bioecologia e per il Dipartimento di Scienze Biomolecolari è uscita di nuovo in mare per le verifiche. Sono stati presi i parametri della temperatura dell’acqua e sono stati fatti i campionamenti della fioritura algale che si sta espandendo sul il litorale, toccando dopo la Romagna anche la costa di Pesaro e Fano. «Nei prossimi giorni pubblicheremo il bollettino delle temperature registrate in acqua per il mese di agosto – anticipa la professoressa Penna, reduce dall’ultimo sopralluogo – ci troviamo di fronte a temperature prese al largo durante l’ultima uscita, superiori rispetto alla norma anche di 3 o 4 gradi. L’ultima temperatura che è stata monitorata è compresa fra i 29 e 30 gradi e siamo al di fuori dalla normalità. Rispetto all’estate 2017 la temperatura dell’acqua in generale da un anno all’altro è salita ulteriormente. In media nei mesi di luglio e agosto si arrivava prima a una temperatura intorno ai 27 gradi, ma in questa estate già nel mese di giugno i monitoraggi effettuati segnalavano una temperatura già calda con 25 gradi. Un fenomeno legato strettamente alle condizioni meteorologiche e ai cambiamenti climatici, e con un trend comunque in aumento nell’Adriatico.
Basti pensare che l’ultima pioggia importante anche per le nostre coste, risale ormai a un mese fa ma da allora non ci sono state mareggiate importanti o condizioni meteo che hanno per così dire rotto il termoclino, rimescolando l’acqua in superficie e quella in profondità. Paradossalmente, se fino a qualche anno fa agosto era il mese dei temporali, in questa estate seppure molto meno siccitosa e calda dell’estate 2017, non si sono ancora verificati i tradizionali temporali che portano refrigerio e ci conducono verso la fine della stagione».
«Aspettiamo di capire cosa succederà in questi giorni in cui si annuncia pioggia - commenta la professoressa Penna - ora, la fioritura algale è piuttosto estesa e si può vedere come da una maggiore distanza dalla costa si sta avvicinando in alcuni casi anche alla riva e sta emergendo sempre più in superficie. Abbiamo fatto i primi campionamenti della fioritura di mucillagini e da una prima analisi sembrano diatomee. Non c’è alcun pericolo perché non sono dannose, ma certo rappresentano un vero problema per la pesca e le attività balneari. Se aumenterà il moto ondoso da Est, questo fenomeno potrebbe progressivamente rompersi».
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