Pesaro, incompiuta agli Orti Giulii:
il Comune sblocca il cantiere del bar

Pesaro, incompiuta agli Orti Giulii: il Comune sblocca il cantiere del bar
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 30 Gennaio 2019, 06:55
PESARO - È la grande ferita nel fianco delle mura cittadini che chiunque transiti dalle parti di Porta Rimini è costretto da anni a vedere. Ma all’orizzonte si presenta una possibile soluzione L’incompiuta degli Orti Giuli vede la luce in fondo al tunnel. «Completiamo il manufatto, poi decidiamo la sua destinazione», anticipa il sindaco Matteo Ricci. Le risorse per riaprire il cantiere dovrebbero arrivare dalle alienazioni. E’ uno dei buchi neri della città, al pari di immobili vuoti fatiscenti, vedi il San Benedetto, che oltretutto è lì a due passi. Ora per il cosiddetto “bar” degli Orti Giuli, c’è uno sblocco.
La giunta comunale ieri mattina ha approvato la delibera per la ripresa dei lavori e l’ultimazione della struttura incompleta. «La sistemazione dell’edificio è decisiva, altrimenti resterà un’incompiuta e non potremo andare avanti. Ma noi vogliamo riqualificare l’area, riconsegnandola alla città», afferma il sindaco Matteo Ricci.
  
Il Comune ha individuato la strada procedurale per uscire dallo stallo, dopo una serie di approfondimenti e tavoli tecnici che da anni si protraggono. Il richiamo, nello specifico, è al testo unico sull’edilizia (Dpr 380/2001) che, sugli interventi realizzati come nel caso in questione, consente di dichiarare «l’esistenza di prevalenti interessi pubblici» per mantenere l’opera. Purché il tutto «non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico». Per il Comune, l’interesse pubblico al mantenimento e al completamento della struttura, già oggetto di plurime valutazioni di consiglio comunale e giunta, «resta più di allora. Anche perché, tra l’altro, l’area degli Orti Giuli assume una valenza strategica per la città».
Le altre valutazioni compiute escludono contrasti rispetto alla seconda condizione. Così, con questa delibera, si andrà in consiglio comunale a cui spetta l’ultima parola. Prima di affrontare l’aula ci sarà un passaggio in commissione Lavori Pubblici già fissato per domani pomeriggio nell’ufficio dell’assessore Enzo Belloni, che si è detto soddisfatto di questo step. «Vorrei destinare quel manufatto ad un centro per i giovani», dice. Verranno investiti 250mila euro, cifra individuata dalla studio di fattibilità definito dall’ufficio manutenzione.
«Le risorse dovrebbero essere individuate dall’alienazione di patrimonio comunale. I lavori riguarderanno il completamento delle parti impiantistiche, le finiture interne e i servizi igienici, la sistemazione dell’area di accesso all’immobile, il ripristino del manto di copertura, la realizzazione dei parapetti. «Dopodiché – aggiunge il sindaco - una volta riqualificato l’edificio ed eliminato il degrado, vedremo cosa farci. Un’ipotesi è uno spazio per i giovani. In ogni caso partirà l’iter. Oltre a questo prevediamo interventi di sistemazione anche per la parte storica degli Orti Giuli. E siamo fiduciosi sul bando regionale a cui abbiamo partecipato per intercettare fondi (circa 600mila euro) da destinare alla ristrutturazione dell’Osservatorio Valerio», conclude Ricci.
Un passato tormentato per il manufatto degli Orti Giuli, iniziato 16 anni fa, quando nel 2003 il consiglio comunale di Pesaro con una delibera aveva dato il via al percorso per far partire i lavori. Nel 2006 l’apertura del cantiere, seguito da un esposto di cittadini, capeggiati dal consigliere comunale Alessandro Bettini, che aveva denunciato le “deturpazioni” di quell’area storica. Stop ai lavori, sigilli della magistratura, l’inchiesta che aveva visto coinvolti anche alcuni tecnici comunali, il processo, e la sentenza d’assoluzione nel 2011.
Dissequestrato l’immobile, il Comune aveva ripreso i lavori di completamento. Nel 2013 il manufatto, di 135 metri quadri, costato 500 mila euro, era pronto, o quasi, per l’utilizzo, con una parte di opere di rifinitura lasciate in sospeso, che la precedente amministrazione aveva deciso di mettere a carico del nuovo gestore. Ma il bando non è mai partito e di conseguenza non c’è mai stato nessun gestore. Ora scatta una nuova fase.
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