Pesaro, videochiamate e messaggi erotici: il baby calciatore (14 anni) accusa, l'allenatore finisce di nuovo nei guai

Pesaro, videochiamate e messaggi erotici: il baby calciatore (14 anni) accusa
Pesaro, videochiamate e messaggi erotici: il baby calciatore (14 anni) accusa
di Luigi Benelli
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:06

PESARO Videochiamate e messaggi a sfondo erotico, allenatore di calcio dal giudice accusato di atti sessuali con un minorenne. Davanti al gup il caso di un 28enne, che all’epoca dei fatti allenava le squadre giovanili amatoriali, accusato di aver fatto a uno dei ragazzini avance via chat. Proposte che non si sarebbero limitate alla sfera virtuale in quanto nella denuncia affiora anche un giro in auto. Un’inchiesta che prende le mosse dal minore, 14enne all’epoca dei fatti, vittima dei presunti abusi. Il ragazzino a febbraio era già stato ascoltato in incidente probatorio e aveva confermato le accuse che aveva in precedenza riferito ai genitori. I contatti tra i due, secondo quanto emerso, sarebbero stati soprattutto via telefonino. Videochiamate con richieste esplicite, ma sempre attraverso lo schermo.

 


La gita in campagna


Poi è spuntata una gita in campagna con l’allenatore. Ma l’auto si sarebbe impantanata e l’incidente avrebbe bloccato sul nascere ogni potenziale intenzione. A difendere l’allenatore, oggi ex, è l’avvocato Gian Piero Colosimo del foro di Rimini che ha avanzato davanti al Gup la richiesta di ammissione di una giustizia riparativa per il suo assistito.

Si tratta di un nuovo istituto previsto dalla riforma Cartabia e che introduce la figura del mediatore. E soprattutto prevede l’obbligo, per l’autore del reato, di rimediare alle conseguenze lesive della sua condotta. A tal fine, si prospetta un coinvolgimento attivo della vittima, «per trovare - come recita la disposizione - soluzioni atte a far fronte all’insieme di bisogni scaturiti a seguito del reato».

Il risarcimento economico?

In soldoni la soluzione sarebbe quella di un risarcimento economico. Nella prossima udienza si saprà se l’ex allenatore potrà accedere a questa possibilità, con la presenza in aula della vittima. In alternativa il legale è pronto ad andare anche al rito abbreviato che presuppone lo sconto di un terzo della pena e le attenuanti derivate dalla giustizia riparativa. Per il suo assistito chiederebbe comunque la derubricazione del reato in atti sessuali a distanza. Il mister risulta aver già patteggiato per reati legati ad adescamento di minori, minacce e detenzione di materiale pedopornografico. Una vicenda che risale al 2013. A denunciarlo era stato ancora una volta un minorenne e sempre di Pesaro. Secondo quell’accusa, l’allenatore, che all’epoca era neo maggiorenne, era arrivato a spacciarsi sui social per una ragazza. Poi il ragazzino sarebbe stato convinto, anche dietro minaccia, a girare dei video in cui si toccava nelle parti intime. Per quel caso, il mister aveva patteggiato la pena di 6 mesi e 20 giorni.
 

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