Baia Flaminia in bianco e beige, in consiglio si litiga sull'armocromia

Baia Flaminia in bianco e beige, in consiglio si litiga sull'armocromia
di Thomas Delbianco
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Martedì 18 Luglio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:31
PESARO Via libera tra proteste, duri botta e risposta e toni accesi al regolamento sul decoro in Baia Flaminia approvato a maggioranza ieri in consiglio con il no dell’opposizione. Tensione tra il centrodestra («Follia l’obbligo del colore agli arredi, non serve l’armocromista, ma investimenti pubblici»), e gli amministratori Ricci-Frenquellucci («Documento condiviso con tutti, ma nessuna proposta dalla minoranza. Baia già più bella con gli interventi fatti»). 


Gli accorgimenti


«Nel regolamento abbiamo inserito anche il colore degli arredi, inteso come gazebo, divisori, fioriere e tutto quello che riguarda l’esterno - ha spiegato l’assessore alle Attività Economiche Francesca Frenquellucci - indicando quello sul quale le attività si erano orientate, cioè il bianco e il beige. Rafforzato l’articolo sulla disabilità, con passaggi e pedane, per rendere la Baia sempre più accessibile. Potenziata la raccolta dei rifiuti e abbiamo provato a chiudere piazza Europa, per aumentare il passeggio in concomitanza di eventi. Introdotto il divieto della plastica». Bocciato l’emendamento, presentato da Michele Redaelli (FI), per specificare che l’obbligatorio bianco/beige non si applichi a sedute, tavolini e sedie. Il consigliere M5S Lorenzo Lugli, presidente della commissione Attività Economiche, ha motivato il no «perchè va ad aggiungere confusione, le sedie e i tavolini non sono menzionati», ed ha espresso soddisfazione per il regolamento.
Ma Redaelli resta critico: «Il regolamento rappresenta l’ennesimo vincolo burocratico, in aggiunta alla giungla burocratica a cui si deve sottostare ma di fatto non contribuisce a risolvere nessun problema. È solo una mano di bianco per provare a nascondere qualche problema ma che fa emergere tutta l’incompetenza di questa amministrazione che conta di riportare il decoro in Baia imponendo il bianco ed il beige. Siamo al ridicolo. In pratica una scelta per fare finta di fare una rivoluzione. La maggior parte degli esercizi ha già colorazioni di questo tipo o similari. Il regolamento però, pur non cambiando praticamente nulla aggiungerà dei problemi perché per come è scritto, è totalmente discrezionale. L’imposizione dei colori ci sembra una follia degna della giunta Pd – 5 Stelle che ormai affida la propria azione agli armocromisti. L’unico elemento che può dare un riscontro positivo, è l’impegno reciproco fra gli esercenti, i ristoratori e i commercianti che hanno deciso di fare un ennesimo sforzo, coordinandosi, per rendere la Baia ancora più attrattiva».
«Non ho compreso se piazza Europa possa essere occupata o no - interviene Giulia Marchionni di Prima C’è Pesaro - Il vero tema sono i controlli, spero che il Comune li voglia fare».

Dario Andreolli (Lega): «Gli obiettivi sono condivisibili, ma temo che l’approccio non possa avere questo punto di partenza. Non si parte dai regolamenti, ma dagli investimenti. Che sono mancati mentre i privati hanno fatto investimenti». Anna Maria Mattioli (Pd) ha sottolineato che gli investimenti sono stati fatti prima. Emanuele Gambini di Prima C’è Pesaro ha contestato l’uniformità dei colori, affermando che in altri luoghi turistici non viene applicata.


Cosa è stato fatto


Ha chiuso il dibattito il sindaco Matteo Ricci: «Non ho ascoltato nemmeno mezza proposta dall’opposizione. Baia Flaminia è migliorata con interventi pubblici e privati, vedi la ciclabile che arriva sotto la villa di Pavarotti. E’ stato realizzato un parcheggio all’ingresso della Baia, utilissimo. Riqualificata la biblioteca, rimosse le attività ambulanti con chioschi fissi messi a bando. Mancano cose da fare, come la sistemazione del moletto. Io farei un grande intervento su tutti i porticati, ma lo devono fare i condomini». Frenquellucci ha risposto alle critiche: «Dove eravate negli ultimi nove mesi? Avete dato incompetenti alle attività commerciali, associazioni e quartiere, che hanno lavorato al regolamento. Dopo il Covid avevamo dato la possibilità di aprire spazi pubblici ma si sono state lamentele. Per questo è nato il regolamento sul decoro. Multe e verbali l’anno scorso sono stati fatti».
 

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