Villa Caprile, associazioni in campo per salvare i giochi d'acqua

Villa Caprile, associazioni in campo per salvare i giochi d'acqua
Villa Caprile, associazioni in campo per salvare i giochi d'acqua
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 04:30

PESARO  - I getti improvvisi e spassosi hanno lasciato a bocca aperta ospiti illustri della seicentesca dimora, ristrutturata nel ‘700, luogo di svago e relax dei marchesi Mosca, come Stendhal, Rossini, Casanova, Napoleone. Tutti bagnati zuppi. E alzi la mano chi d’estate non ha accompagnato bambini e ragazzi a divertirsi con gli scherzi d’acqua di Villa Caprile, quasi fossero un moderno parco giochi allestito in uno dei più bei giardini all’italiana di cui resta memoria.

Questa volta, invece, l’improvviso stupore è stato quello che ha colto quattro associazioni ambientaliste, Italia nostra Pesaro e Fano, Legambiente Pesaro, Wwf Marche e Lupus in fabula, leggendo che è stato finanziato con 2 milioni di fondi europei del Pnrr il progetto della Provincia per il restauro e la valorizzazione dei giardini storici, avvalendosi anche di «professionalità esterne, un’operazione difficile e articolata che prevede interventi sulla componente vegetale con la rigenerazione e il potenziamento delle essenze arboree, ma è incluso anche il restauro, il rinnovo e la sostituzione dell’impianto idraulico relativo ai giochi d’acqua e le componenti monumentali delle fontane sui tre livelli dei giardini».


L’appello


Uno spruzzo improvviso di allarme e preoccupazione sul quale, in questo caso, ci sarebbe poco da scherzare.

E le associazioni ambientaliste hanno scritto al presidente della Provincia Giuseppe Paolini. Nero su bianco, con tanto di segnalazione alla Soprintendenza e al ministero della Cultura, perché il patrimonio storico di Villa Caprile è inestimabile e l’intervento di riqualificazione andrebbe studiato insieme alla città e alle sue associazioni, in un clima di scambio reciproco. «Vogliamo conoscere i dettagli del progetto - chiarisce Federica Tesini di Italia nostra - , ho ricevuto una segnalazione da un nostro socio che ha letto l’intervista al presidente della Provincia sul finanziamento di 2 milioni di euro per il restauro e la valorizzazione dei giardini, in cui si parla di sostituzione di tutto l’impianto idraulico. Un manufatto storico particolarmente delicato che risale al ‘600, come documenta la descrizione di monsignor Lancisi per papa Clemente XI Albani del 1703. Questo complesso reticolo ha il suo fulcro al centro del viale che parte dalla base delle scalinate del primo giardino e finisce all’ultimo livello con la vasca di Atlante. Un’ampia canaletta particolarmente fragile, perché è in cotto e un’eventuale nuova pavimentazione rischierebbe di schiacciarla e frantumarla. Noi chiediamo che il progetto sia presentato in un incontro pubblico per approfondire gli aspetti più critici e la conoscenza dei giardini e del loro straordinario impianto idraulico». 


Il finanziamento


Un consistente finanziamento del Pnrr che si aggiunge ai 6 milioni e mezzo di euro arrivati dalla Regione (Ricostruzione post terremoto 2016) per l’adeguamento sismico dell’istituto agrario Cecchi, nel corpo centrale della villa, e altri 3,7 milioni di euro sempre della Regione per il convitto della scuola.  «Il valore storico e artistico della villa, dei giardini e la consistente somma disponibile - sottolinea Tesini - non possono prescindere da un confronto con la città, in particolare su come si intenda valorizzare un bene che è simbolo identitario di Pesaro, inserito nel parco naturale del San Bartolo». 


L’Arcadia pesarese


Il primo giardino tipicamente all’italiana, con vasca, aiuole e agrumi, è quello che accoglie i giochi d’acqua, già esistenti ancor prima delle decisive ristrutturazioni del ’700. La seconda terrazza era in origine occupata dal pomario con piante da frutto, mentre il terzo giardino, collegato ai precedenti da due scale in pietra, rappresentava il regno delle essenze aromatiche. Dalla vasca ellittica si staglia la statua di Atlante col globo. Dal XVIII secolo rientra anche il teatrino di verzura, chiamato a ospitare le rappresentazioni dell’Arcadia pesarese. 

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