PESARO - Premere sul petto con il cuore tra la vita e la morte. Un gesto che ha del miracoloso, ma dalla tecnica alla portata di tutti, attraverso l’utilizzo di un defibrillatore. Da ieri la pratica salvavita si può imparare nella nuova sede di “Avere Cura”, l’associazione di volontariato fondata dal dottor Umberto Gnudi, 57 anni, ex direttore del pronto soccorso di Pesaro nei primi due anni del Covid, con tanto di burrascose dimissioni, e ora in servizio alla centrale operativa del 118.
Si tratta di un locale di 150 metri quadrati in via Cavallotti che, a pieno regime, è in grado di trasformarsi in un’aula didattica dove si ricavano 4 spazi autonomi per altrettanti gruppi di 6 persone ciascuno, in tutto 24 allievi ai quali viene insegnato a soccorrere una persona colpita da arresto cardiaco improvviso mediante la rianimazione cardio-polmonare e la defibrillazione precoce.
A chi si rivolge
Oltre all’attività in sede, sono in programma corsi rivolti agli studenti delle scuole superiori e ai loro prof per farli diventare a loro volta istruttori. Nell’aula grande, capace di ospitare circa 70 persone, si terranno anche conferenze e incontri su temi legati alla sanità. Il vernissage si è aperto sabato in mattinata con il saluto del presidente di “Avere Cura” Umberto Gnudi che ha manifestato gioia perché «un’idea antica o meglio un sogno si è trasformato in un luogo concreto e in tante persone che lo animano. Il nostro scopo è insegnare attitudini specifiche sanitarie, ma anche fare divulgazione nella cittadinanza. Sia lezioni informative di carattere generale, sia corsi di rianimazione cardio-polmonare e per l’uso del defibrillatore. Nelle scuole superiori faremo didattica con la certificazione di base, è necessario avere compiuto 16 anni, e negli altri istituti attività solo divulgativa. Nel primo anno ci siamo dati l’obiettivo di formare circa 300 allievi e ulteriori istruttori tra gli insegnanti».
È seguito lo scoprimento della targa nell’aula grande dedicata al “benefattore emerito”, l’ingegner Alessandro Fedrigoni, ex proprietario delle cartiere di Fabriano che nel 2021, quando era ancora in vita, ha finanziato l’acquisto e la ristrutturazione della sede, credendo fortemente nel progetto dopo aver fatto, durante il Covid, una donazione anche al pronto soccorso. È seguito il taglio del nastro, affidato alla vedova Vittoria Luminoso Fedrigoni.
Gli intervenuti
È intervenuta anche la commercialista Silvana Canestrari, che si è occupata dietro le quinte di tutta l’operazione. Infine lo scoprimento del defibrillatore donato a Pesaro. All’inaugurazione sono intervenuti Emanuele Petrucci, sindaco di Mombaroccio, comune cardio-protetto grazie a 5 defibrillatori posizionati in ogni frazione e nell’auto della polizia municipale, l’assessore alla Salute del Comune di Pesaro Maria Rosa Conti e i consiglieri regionali Nicola Baiocchi per FdI, Andrea Biancani e Micaela Vitri del Pd. Ha portato il saluto anche il sindaco Matteo Ricci.