Palazzo malatestiano, perplessità per gli interventi strutturali: un questionario ai cittadini di Fano. E nella corte spunta l'erba

Palazzo malatestiano, perplessità per gli interventi strutturali: un questionario ai cittadini. E nella corte spunta l'erba
Palazzo malatestiano, perplessità per gli interventi strutturali: un questionario ai cittadini. E nella corte spunta l'erba
di Massimo Foghetti
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Giovedì 20 Luglio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 13:13

FANO - Presentato dal sindaco Massimo Seri, dall’assessora alla cultura Cora Fattori e dai tecnici - il progettista di Sinopia Gianluca Bellucci e l’architetto Enrico Zampa -, il nuovo progetto del museo civico, ha sollevato pareri contrastanti. Del resto era prevedibile, dato che una trasformazione così incisiva del palazzo malatestiano, non veniva fatta dal 1929, quando l’architetto Calza Bini fu incaricato di adibirne una parte a sede della Cassa di Risparmio di Fano.

La rivitalizzazione

Che il museo civico di Fano avesse bisogno di un progetto che lo rivitalizzasse, nessuno l’ha messo in dubbio. Locali stretti, forme di esposizione desuete, scarsa digitalizzazione, carenza di strutture didattiche, percorsi non lineari e da tutti non frequentabili, hanno spinto a ragione l’amministrazione comunale a commissionare un progetto che includesse anche radicali trasformazioni strutturali, dando l’incarico ai progettisti di cui sopra e presentando l’elaborato alla cittadinanza.

Quest’ultima poi è stata invitata, tramite la distribuzione di un questionario, ad esprimere un parere. Il primo incontro si è svolto l’altra sera alla Corte Malatestiana, a cui è stata riattribuita la funzione teatrale; un secondo si svolgerà il prossimo 31 agosto. Per l’assessore Fattori i luoghi della cultura costituiscono il segno della civiltà di un popolo.

Il progetto di Fano ha concorso al bando ministeriale finanziato con i fondi del Pnrr ed è stato classificato al 31° posto a livello nazionale su 500 proposte concorrenti. Venivano finanziate solo le prime 5, ma ora sembra che il bando verrà rifinanziato e il progetto relativo al museo di Fano, secondo gli addetti ai lavori, vanterebbe buone prospettive.

La parte espositiva

Gli intenti di riqualificazione della parte espositiva hanno destato un plauso generale, le perplessità sono sorte di fronte alla previsione di interventi strutturali a forte impatto visivo, come la realizzazione di un nuovo fabbricato di raccordo tra la loggia che dà l’accesso alla pinacoteca al piano superiore e palazzo De Cuppis, di cui è stata recuperata la funzione museale, per la quale a suo tempo l’edificio era stato acquisito dal Comune cedendo alla Fondazione Cassa di Risparmio palazzo San Michele.

Tale fabbricato, maschererebbe la torretta alle spalle del palcoscenico che ha svolto la funzione di scenografia naturale a tanti spettacoli che sono stati allestiti in passato. Al fine di mettere a disposizione un luogo di sosta e di incontro, il progettista vi ha inserito, poi, un giardino pensile; certo ne nasce un’immagine suggestiva, ma l’impatto non è poco evidente.

I cambiamenti

Pareri favorevoli e qualche obiezione sono stati espressi alla proposta di sostituire il breccino della corte con un prato verde. Altri importanti cambiamenti riguardano l’apertura dell’Arco della Regina, costruito nel 1655 in onore della regina Cristina di Svezia e chiuso nel 1929, al fine di migliorare l’accessibilità della corte e avvicinare il museo alla cittadinanza. Biglietteria e book shop saranno trasferiti sotto i portici che verranno chiusi con vetrate.

Infine un interrogativo sorto dal pubblico: vale la pena compiere tutte queste trasformazioni radicali a fronte di un patrimonio espositivo di non eccezionale attrazione?

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