Opera di street art distrutta a Mondolfo, sospetto atto vandalico. Era stata una iniziativa dello stilista Filippo Sorcinelli durante la pandemia

Il collage di foto potrebbe aver ceduto ma la targa è stata imbrattata

Opera di street art distrutta a Mondolfo, sospetto atto vandalico. Era stata una iniziativa dello stilista Filippo Sorcinelli durante la pandemia
Opera di street art distrutta a Mondolfo, sospetto atto vandalico. Era stata una iniziativa dello stilista Filippo Sorcinelli durante la pandemia
di Jacopo Zuccari
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Domenica 7 Maggio 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12:02
MONDOLFO Si ripetono i danneggiamenti ai murales e alle opere di street art nel centro storico di Mondolfo. Eventi non ravvicinati nel tempo, ma accaduti in più punti e segnalati dagli stessi artisti che hanno collaborato al progetto “Galleria senza soffitto”, inaugurato su iniziativa di Filippo Sorcinelli nel 2020. In via Vandali si era sgretolato (e poi restaurato) il “Tributo a Dario Fo”. Simone Travaglini, “Travart”, aveva denunciato l’aggiunta abusiva dei baffi all’Uomo Vitruviano.  


Il nuovo episodio


Di pochi giorni fa, l’ultima in ordine di tempo, ecco che l’opera “Disturbing reality” di Kolesnikov vicino alla torre dell’acquedotto – realizzata con un collage di fotografie su carte fotocopiate – è praticamente venuta giù. Alcuni scatti sono rimasti sulla parete e tanti altri fogli dispersi a terra. Ci sono stati pioggia e vento ma all’origine non si esclude un vandalismo: è stata imbrattata, infatti, la targa della street art. L’associazione Pro Arte Mondolfo (Pam) potrebbe andare a breve incontro alla chiusura.
«Che dire? Sono amareggiato, ho fatto conoscere Mondolfo e Galleria Senza Soffitto in Italia e all’estero. Un progetto nato durante la pandemia - dice Sorcinelli - per offrire una nuova proposta di arte all’aperto, in un luogo-foglio bianco come il borgo di Mondolfo bisognoso di novità e di bellezza. Il nuovo linguaggio dell’arte urbana è un fenomeno che sta abbracciando ormai tanti paesi e città». 
L’immagine iconica più significativa della Galleria è rimasta senza dubbio la Scala Pianoforte.

Filippo, da sempre ammiratore nella vita e nelle opere della bellezza, tanto da diventare sarto di Papa Ratzinger e Francesco grazie all’atelier Lav, ha fatto capire che in questo momento «è importante comprendere la lentezza ed il silenzio». E se da una parte il progetto Pro Arte Mondolfo sembra destinato ad andare in archivio – anche per i tanti impegni di Sorcinelli - dall’altra proseguono le iniziative e le collaborazioni a largo raggio in giro per l’Italia e all’estero.


Le iniziative


Sorcinelli ha ufficializzato tramite i social la collaborazione con l’attrice di teatro Paola Barale che ha scritto un libro “Non è poi la fine del mondo” (in uscita il 23 maggio) con prefazione di Sorcinelli. Ad aprile ha inoltre promosso l’esposizione di paramenti “In persona Christi” al museo e alla pinacoteca diocesani di Imola. La rassegna imolese ha visto il contributo sinestetico dell’ottetto vocale “I solisti della Marca”. Anni fa Sorcinelli decise di donare, ad un amico ordinato sacerdote, l’abito per la cerimonia, realizzato su suo disegno. Ha avuto inizio così la sua importante carriera di stilista del sacro per vescovi, cardinali e pontefici.
 

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