Antenne a Pesaro, i comitati di Fiorenzuola e Cattabrighe tornano a fare pressing sul Comune: «No vicino alle case»

Antenne a Pesaro, i comitati di Fiorenzuola e Cattabrighe tornano a fare pressing sul Comune
Antenne a Pesaro, i comitati di Fiorenzuola e Cattabrighe tornano a fare pressing sul Comune
di Letizia Francesconi
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:05

PESARO Da mesi ormai non se ne parla più, eppure l’attenzione per l’installazione di nuove antenne 5G nei quartieri cittadini non si è spenta. Tempi maturi questi per riaprire il dibattito sulle antenne del San Bartolo, nel territorio del parco e del pre-parco. Per ora l’unica certezza è la scadenza del 31 marzo prossimo quando il Comune sarà chiamato a presentare alle società gestori di telefonia siti alternativi alle localizzazioni indicate in particolare nel caso di Fiorenzuola e Cattabrighe. 

Cosa si chiede

Tornano a fare pressing i comitati di Cattabrighe e Fiorenzuola, che si sono riuniti il 10 febbraio scorso. Fra le richieste, la cancellazione dei siti di Fiorenzuola e Cattabrighe contenuti nel Regolamento comunale ai piani di rete, approvato nel novembre scorso oltre a individuare luoghi più idonei dove impiantare le antenne, anche in accordo con il privato ma il più lontano possibile da abitazioni e aree protette.

«Il nostro obiettivo è comune – scrivono in una nota i due comitati - modificare cioè la scelta delle localizzazioni previste dal Regolamento comunale per l’installazione degli impianti a 5G vicinissimi alle abitazioni nei siti di via Adda e via Scrivia (sito alternativo) a Cattabrighe e via Tasino di Fiorenzuola, oltre a cercare una diversa localizzazione della mega antenna cilindrica già installata a Focara con un impatto ambientale a dir poco disastroso».

L’individuazione

I comitati ritengono che nell’individuazione dei siti idonei per le società gestori della telefonia mobile, non sia stata presa opportunamente in considerazione la normativa vigente. «Per esempio - proseguono - verifiche e documentazione alla mano, a nostro avviso riteniamo che non si sia tenuto conto dell’espansione dei campi di elettromagnetismo che queste antenne 5g propagano, rispetto alla salvaguardia dell’ambiente circostante e della salute.

Ecco perché torniamo a dire no ad antenne così vicine alle abitazioni e in centri urbani. La Legge regionale infatti che disciplina l’installazione del 5G afferma che la loro localizzazione debba essere prevista espressamente in aree o zone non edificate».

L’istanza: se è vero il detto che “l’unione fa la forza” i Comitati di Cattabrighe e Fiorenzuola stanno cercando l’appoggio e il supporto dell’Ente Parco e Legambiente per una battaglia comune. «I comitati – prosegue la nota – si rendono disponibili ad una collaborazione con l’Amministrazione comunale e il servizio Ambiente per individuare siti alternativi, ma serve farlo in fretta perché vengano inseriti nel Piano di Rete entro il 31 marzo».

Scadenza questa in cui proprio il Comune dovrà fornire alle società di telefonia una nuova lista aggiornata di altre localizzazioni, ritenute più idonee per impiantare le maxi antenne. Non da ultimo si chiede all’Amministrazione e all’assessorato all’Ambiente di eliminare dal Piano comunale, da ora e in futuro i siti di via Adda e via Scrivia e il terreno di via Tasino a Fiorenzuola (aree che rientrano ancora nelle previsioni di nuove antenne da parte di Tim e Vodafone) con una modifica da approvare in consiglio comunale rispetto al precedente Piano di rete. +

Le conclusioni

Per finire « si sposti in diversa collocazione il “Cilindro” di Fiorenzuola come già chiesto più volte. Il Comune si impegni in concerto con le società a trovare siti alternativi, che tengano conto del criterio dei “luoghi lontani dai centri abitati” o di siti del privato».

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