Pesaro, molestie a giovane disabile: a processo l’anziano vicino per gli episodi avvenuti nel garage

Pesaro, molestie a giovane disabile: a processo l’anziano vicino per gli episodi avvenuti nel garage
Pesaro, molestie a giovane disabile: a processo l’anziano vicino per gli episodi avvenuti nel garage
di Luigi Benelli
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 18:19

PESARO Presunti atti sessuali e molestie nei confronti di un ragazzo disabile. Davanti al gup un uomo di 83 anni che deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale aggravata dall’aver abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa al momento del fatto.

Più episodi

I fatti si sarebbero svolti nell’entroterra pesarese tra il gennaio e il febbraio 2021, quando il ragazzo, sulla ventina, disabile e con un curatore speciale nominato dal giudice, sarebbe stato avvicinato dal vicino di casa.

Si parla di più episodi, avvenuti nel garage dell’abitazione, con molestie, carezze e palpeggiamenti intimi, una situazione andata avanti fino a quando la storia esplode con tutto il suo carico di choc e incredulità e i familiari del giovane sporgono denuncia. Il caso finisce in procura e viene effettuata una perizia per attestare la capacità testimoniale del ragazzo. Il perito accerta l’idoneità e concede il via libera, così il giovane racconta tutto in un incidente probatorio svoltosi nei mesi scorsi ripercorrendo quei difficili momenti. L’anziano vicino viene accusato di atti sessuali aggravati dal fatto di averli compiuti su un ragazzo con minorata difesa. Un reato punito da 6 a 12 anni. Per l’uomo vige comunque la presunzione di innocenza fino a sentenza di condanna passata in giudicato. Ieri la difesa dell’imputato ha chiesto la discussione del caso con rito abbreviato condizionato a una integrazione della perizia sulla capacità testimoniale del giovane.

La scelta del rito

L’avvocato Antonio Fraternale, legale della famiglia del ventenne, si è opposto e il giudice si è preso qualche giorno di tempo per definire la scelta del rito con cui sarà giudicato l’anziano e dunque l’ammissione o meno dell’integrazione della perizia. La famiglia chiede giustizia e il legale si è costituito parte civile chiedendo 50mila euro di risarcimento.

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