Miralfiore, con il Comune di Pesaro anche il Cecchi e Legambiente

Miralfiore, con il Comune di Pesaro anche il Cecchi e Legambiente
Miralfiore, con il Comune di Pesaro anche il Cecchi e Legambiente
di Letizia Francesconi
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Giugno 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:20

PESARO Patto fra Legambiente e Comune. L’assessore all’Operatività Enzo Belloni e la presidente provinciale di Legambiente Rosalia Cipolletta annunciano una collaborazione aperta a chiunque abbia a cuore il parco Miralfiore «per una cura migliore del verde urbano, la sua corretta gestione e riqualificazione, e un plafond di risorse aggiuntive». Proprio Belloni ha chiamato la presidente per dare corso a una progettazione e programmazione sostenibile per il parco.


L’apertura

«Il Comune apre a una proposta seria, equilibrata e condivisa per proseguire nella riqualificazione e corretta gestione del Miralfiore - entra nel merito l’assessore Belloni- con questa collaborazione inizia un percorso per coinvolgere anche l’istituto agrario Cecchi.

Il Miralfiore è sempre più aperto e vissuto, come lo dimostra anche l’ultima iniziativa del 2 Giugno. È vero, il parco è anche oggetto di polemica da parte di alcuni esponenti ambientalisti, e per questo crediamo che l’intesa siglata possa essere la migliore risposta, senza bisogno di ricorrere alla nascita di comitati di gestione».

«Uno dei problemi - spiega la presidente Legambiente - è la mancanza di risorse pubbliche non adeguate agli interventi di valorizzazione. La maggior parte delle somme finora destinate all’area naturalistica, provenivano dai residui del bilancio comunale e ciò comporta che l’affidamento di manutenzione e gestione del verde, spesso viene fatto al ribasso, senza investire su professionisti ed esperti ma ricorrendo invece alle cooperative. Ricordiamo infatti che non c’è un capitolo specifico di bilancio, per questo Legambiente chiede che dal prossimo bilancio 2023/2024 sia inserita una somma specifica. Entrando nel merito del ruolo dell’agrario Cecchi, l’associazione chiederà a studenti e docenti di elaborare un’analisi sui caratteri agroforestali della valle del Foglia per capire anche da un punto di vista pratico e tecnico quali sono le specie e la vegetazione che più si adattano al contesto di un’area come il Miralfiore e in quali segmenti del perimetro è più adatto un certo tipo di vegetazione o dove invece servono manutenzioni e sostituzioni».

«Sul parco- prosegue Cipolletta- vogliamo dare un contributo di idee, senza contrapporci a nessuno perché riteniamo questa struttura fondamentale per la città. Dopo 30 anni dalla sua costituzione è evidente che va ripensato, rimodulata anche la sua organizzazione, adattandola alle nuove esigenze. Sì quindi ad ampliare la fruizione del Miralfiore in un’ottica ambientalista che preservi la natura stessa ma senza ingessarlo in un luogo statico. Con quali interlocutori predisporre questo progetto? Con tutti coloro che vorranno e sapranno confrontarsi a cominciare da scuole, cittadini, professionisti».

Lo studio

In sostanza si studieranno le zone del parco, diversificando il percorso naturalistico-protetto da quello invece fruibile a tutti (con attività ludiche, sportive e ricreative), con un programma di gestione pluriennale. Tra i primi step anche un progetto della storia del parco.
 

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