Mare limpido a Pesaro, l'idea spot dei bagnini: «Il sindaco si tuffi e dia l'esempio»

Mare limpido a Pesaro, l'idea spot dei bagnini: «Il sindaco si tuffi e dia l'esempio»
Mare limpido a Pesaro, l'idea spot dei bagnini: «Il sindaco si tuffi e dia l'esempio»
di Miléna Bonaparte
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Sabato 24 Giugno 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 16:55

PESARO Non siamo alle Maldive, ma l’acqua del mare di Pesaro è tornata limpida. E soprattutto è sempre stata sicura, dato che il divieto di balneazione a sud della foce del Genica e in un tratto della spiaggia libera della Baia è stato di sole 24 ore con la piena. Al di là dell’aspetto esteriore, che un qualsiasi bagnante può constatare mettendo un piede a riva, e sperando che il meteo incerto del weekend sia passeggero, ci sono le analisi Arpam che hanno certificato l’assenza di batteri, salmonella e fattori di rischio. Se carta canta e l’occhio non inganna, la diffidenza è ancora ad alti livelli. Si parla di “fobie irrazionali, stato immotivato d’allarme e tamtam terroristici”: per questo alcuni concessionari sono convinti che ci vorrebbe un gesto simbolico a effetto, qualcosa in più di un semplice messaggio rassicurante.


L’idea promozionale

L’idea è venuta ad Alessandro Corsini, 43 anni di cui 24 al lavoro nello stabilimento di famiglia dove l’arenile di Levante incontra Sottomonte, che il 1º aprile ha riaperto i bagni Primavera in tandem con il ristorante Cocobongo pieno di aspettative e buoni propositi.

Ma poi è scoppiato l’inferno dell’alluvione con il litorale in sofferenza. Indaffaratissimo a fare campagne a favore della salute del mare tra reels e video social con i clienti a mollo, Corsini tira fuori la provocazione: «Come hanno fatto molti amministratori romagnoli - suggerisce -, anche il sindaco Matteo Ricci dovrebbe venire a fare il bagno qui da noi per lanciare a tutti un appello a nuotare nel nostro splendido mare. Lo riprenderemo con un filmato che tutti dovranno vedere. Serve una contro campagna per stoppare le assurdità che ancora si dicono. Ne sento di tutti i colori, dalla salmonella ai pesci morti, dalla cistite al vomito dei bambini. Fantasie pure, vogliamo un gesto simbolico forte per rasserenare la stagione turistica che non è ancora decollata». 

I bollettini dell’Arpam non servono di fronte alle paure incontrollate. «Il mare è sicuro perché analizzato ogni giorno - dichiara -, ma invitare a seguire le indicazione dell’autorità in materia non basta. Le cavolate che dice la gente sono troppe e vengono sempre credute, portando gravi danni all’economia. Anni fa un giornalista si è messo a mangiare un pollo in tv per sensibilizzare contro la fobia dell’influenza aviaria». Lamenta un clima terroristico anche Sabina Cardinali, presidente nazionale Cna Balneari e titolare di Bagni Tino: «È stato montato un caso su basi del tutto infondate, tutte polemiche inutili e nocive. I divieti sono durati solo 24 ore e dalle ultime analisi dell’Arpam non emergono rischi. E l’acqua sta riprendendo la sua limpidezza. A parte il fango e i detriti trascinati dall’alluvione, va detto che sono appena terminati i ripascimenti che hanno mosso il fondale provocando la torbidezza dell’acqua. Un allarmismo assurdo sia per la balneazione, sia sul consumo di pesce nostrano a favore del prodotto congelato». Sabina Cardinali difende l’operato di Mms, «intervenuta subito per ripulire la spiaggia. Pesaro per il 90% ha le fognature allacciate al depuratore e d’estate al 100% perché il Genica viene chiuso, siamo una città virtuosa dal punto di vista ambientale». Per Fabrizio Oliva, past president dell’Apa hotel, consulente di direzione del resort di Baia Flaminia e gestore di alberghi in Romagna, il «problema della qualità dell’acqua non sussiste, le condizioni del mare sono tornate normali. Per l’impatto psicologico dell’alluvione le disdette sono state poche, ma per due settimane si è arrestato il flusso delle prenotazioni, che adesso è ripreso. La prospettiva è comunque quella di una stagione difficile per giugno e luglio. Il boom dei turisti è solo nelle città d’arte, le mete balneari soffrono».

Ricredersi sugli allarmismi

Vanessa Gasparini dell’hotel Clipper, impegnata a rassicurare i clienti che vanno a Bagni Enrico con un’accattivante comunicazione social, dichiara che il «mare inquinato per noi non è stato mai un problema, tra l’altro l’aspetto torbido non è sinonimo di presenza di batteri. Da noi pochissimi hanno annullato per l’alluvione, casomai si sono rallentate le prenotazioni ma chi è venuto a Pesaro si è ricreduto dell’allarmismo mediatico». E contro i timori per i prodotti ittici poco sicuri, il direttore di Confesercenti Alessandro Ligurgo invita all’acquisto tranquillo: «I controlli sono rigorosi, il pesce è buono e di qualità, andate nei banchi a fare la spesa».
 

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