Uccise la nonna per pochi spicci, assolto per infermità mentale: per Alessio Berilli disposto il ricovero per 15 anni in una struttura

Un'aula di Tribunale
Un'aula di Tribunale
2 Minuti di Lettura
Martedì 15 Marzo 2022, 07:15

RIMINI  - Era stata massacrata nella sua casa di Riccione dal nipote. Un raptus brutale: lui le si scagliò contro dopo che gli erano stati negati degli spiccioli che lui aveva insistentemente richiesto. Così è stata uccisa Rosa Santucci, 89 anni, originaria di Macerata Feltria.

Era il 7 gennaio 2020 e il nipote, il 45enne Alessio Berilli, già seguito dal Centro di igiene mentale per schizofrenia, con una indagine lampo finì poi arrestato per omicidio. Ora, distanza di 2 anni, l’uomo difeso dall’avvocato Cinzia Bonfantini è stato assolto perché «totalmente incapace di intendere e volere perché affetto da schizofrenia paranoide cronica disorganizzata in soggetto con assuntore di stupefacenti».

Questa, la motivazione data dai giudici della Corte d’Assise di Rimini che, in contemporanea, hanno disposto per il 45enne il ricovero per 15 anni in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

Ci resterà, quindi, fino a 60 anni. Berilli, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si rifiutava di assumere gli psicofarmaci prescritti. Da qui il raptus carico di violenza che lo ha portato a infierire mortalmente sulla testa della nonna. Da quanto è stato poi appurato, lo stato mentale del 45enne aveva subito un forte peggioramento nei mesi immediatamente precedenti l’omicidio dopo la morte del nonno, l’unico in grado evidentemente di saperlo rabbonire e con il quale non a caso condivideva l’appartamento al primo piano della casa della nonna, a Riccione, in viale Chieti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA