BORGO PACE - Gli amici hanno provato a rianimarlo, disperatamente, fino all’arrivo dell’ambulanza. Pochi minuti prima avevano visto Manuel Berti, 25 anni, schiantarsi contro il guardrail di sinistra, dopo una curva a destra, in sella alla sua Yamaha R6. Tutto in un attimo, poco dopo la frazione di Lamoli, tra i tornanti di Bocca Trabaria: era un’uscita di gruppo da Pesaro, una toccata e fuga verso l’Umbria approfittando del bel tempo e della zona gialla.
Erano passate da poco le 11, la strada in salita, zero pensieri.
I rilievi sono stati eseguiti dalla polizia locale dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro. Gli amici si sono fermati per aiutarlo ma non c’era più nulla da fare. L’elisoccorso, allertato, non è servito. Il massaggio cardiaco, iniziato subito, è poi proseguito con l’arrivo del personale medico e continuato ancora quando sul posto, 10 minuti dopo, sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Macerata Feltria, con un fuoristrada e un mezzo per il recupero del corpo del ragazzo, perché secondo le comunicazioni iniziali il centauro era terminato in un dirupo. Invece, all’arrivo, Manuel era già stato adagiato sul lato della strada nel tentativo di rianimarlo. La stessa strada che, liberata solo dopo le 14.30, è stata definita «maledetta, dove negli anni ci sono stati diversi incidenti» da un soccorritore.
Manuel Berti aveva una vita davanti a sé. La sua passione per le due ruote, trasmessa dal padre, era iniziata «con il ciclismo. In sella alla bici - come ricorda affranto un conoscente - aveva effettuato tutti gli step giovanili nella Società Ciclistica Pesarese». I suoi social, come un libro aperto, ricordano la sua breve esistenza: il tifo per l’Inter e Valentino Rossi, l’ultima vacanza con la fidanzata la scorsa estate, la passione per le moto che lo aveva portato a girare anche sul circuito di Misano a riprova della sua preparazione in sella. Sotto choc gli amici, nel dolore più lancinante la famiglia che piange un figlio di 25 anni morto sull’asfalto in un sabato di sole.