Jana attraverserà l’Europa in bici partendo da Pesaro: «Ogni chilometro un euro all’Ant»

La ciclista tornerà nella sua Repubblica Ceca: invito a seguirla sui social e a donare

Jana attraverserà l’Europa in bici partendo da Pesaro: «Ogni chilometro un euro all’Ant»
Jana attraverserà l’Europa in bici partendo da Pesaro: «Ogni chilometro un euro all’Ant»
di Miléna Bonaparte
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Venerdì 23 Giugno 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 10:43

PESARO Il traguardo da raggiungere non sono solo i 3.000 chilometri andata e ritorno pedalando da Pesaro fino alla Repubblica Ceca, il suo paese di origine, e poi attraverso laghi, castelli e montagne di Boemia, Slesia e Moravia. Questa volta ha un inedito valore solidale e umanitario, dalla parte di chi soffre, l’avventura della ciclista on the road Jana Mazacova, 44 anni l’8 agosto, pesarese dal 2000 quando si è trasferita per coronare il suo sogno d’amore, fisioterapista, insegnante di ginnastica posturale e appassionata di bike tour alla scoperta di paesaggi in giro per l’Europa (lo scorso anno ha sfidato il Cammino di Santiago, 2.500 km in 13 giorni).

 


Lo scopo


Lo scopo della sportiva, che si metterà in viaggio martedì 27 giugno, è infatti raccogliere offerte per sostenere la fondazione Ant Italia, gli ”angeli” dell’assistenza domiciliare ai malati di tumore. Per l’esattezza l’obiettivo è mettere insieme 1 euro per ognuno dei 3.000 km percorsi in due settimane, meteo, difficoltà tecniche e fatica permettendo. Lei ha messo in scaletta 14 tappe completamente sola, a differenza delle precedenti imprese su strada con supporter: gli unici compagni di viaggio saranno un bagaglio bello pesante, 3 kg davanti e 3 kg dietro, e la bandiera dalla sua squadra ciclistica, l’Asd Pesaro Bicycle.
«Sono due i messaggi che voglio lanciare - afferma Jana Mazacova -, da una parte il mio cicloviaggio servirà a sostenere i volontari dell’Ant, dall’altra ho deciso di pedalare in solitudine per invitare le donne a smettere di avere paura di andare in bici da sole, dobbiamo essere coraggiose e indipendenti, ho colleghe che non si mettono in sella alle due ruote se non hanno il marito nelle vicinanze».


L’itinerario


L’itinerario del viaggio solidale a favore dell’Ant parte da Pesaro, prevede una sosta a Portogruaro, poi a Vienna e, dopo l’ingresso nella Repubblica Ceca, la ciclista si dirigerà alla volta di Karlovy Vary, la sua città natale dove trascorrerà una notte a casa per riabbracciare il padre.

Jana affronterà quindi una sorta di circumnavigazione alla scoperta dei confini del Paese, verso il nord della Boemia a Liberec, Žamberk in direzione Opava, storica capitale della Slesia, di lì scenderà verso la Slovacchia (Bratislava), l’Ungheria, la Slovenia con il passaggio a Lubiana per poi rientrare in Italia a Trieste.


Gli allenamenti


«Mi alleno ogni giorno con sgambate più o meno difficoltose - racconta la sportiva -, faccio colazione tutte le mattine alla Bottega del borgo di Mombaroccio prima di andare al lavoro a Pesaro e spesso, quando ho tempo libero, mi avventuro nella regione alla scoperta delle sue bellezze. Del resto come ciclista sono nata in Italia, dove vivo da 23 anni e pratico cicloturismo, cioè un’attività non agonistica, da circa un decennio. Ma adesso ho deciso di esplorare e conoscere meglio la mia terra d’origine, la Repubblica Ceca, con una marcia in più rispetto al passato, quando vi tornavo solo per rivedere la famiglia, ad esempio nel 2021 dopo il lockdown (1.700 km in 9 giorni). Stavolta ho voluto mettere la mia passione al servizio di chi soffre, conosco bene il dramma dell’invalidità perché come fisioterapista lavoro anche con i disabili. Pedalerò, insomma, per una nobile causa».


Lo slogan


Lo slogan della raccolta fondi per l’Ant è ”Sostieni il bike tour di Jana per dare valore alla vita”. Si possono fare offerte sui profili Facebook e Instagram della fondazione. «Si può seguire online questa avventura solidale - sottolinea Alessia Duranti di Ant Pesato - e tifare per Jana significa sostenere l’Ant. Pedalare con lei equivale a stare vicino a chi soffre. Siamo nati nel 1978 per opera dell’oncologo Franco Pannuti e la nostra fondazione opera in nome dell’eubiosia, una parola del greco antico che significa vita nel rispetto della dignità del malato». 
 

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