Gestione rifiuti e servizio idrico, Forza Italia chiude la porta a Paolini: «Noi usciamo da questa maggioranza»

Foschi, Sacchi e Mencoboni: dure accuse a presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e Pd

Gestione rifiuri e servizio idrico, Forza Italia chiude la porta a Paolini: «Noi usciamo da questa maggioranza»
Gestione rifiuri e servizio idrico, Forza Italia chiude la porta a Paolini: «Noi usciamo da questa maggioranza»
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 18:10

PESARO Il caso della discarica di Riceci, e lo scontro tra Provincia e Regione, ha prodotto uno "scossone" politico dentro l'ente di via Gramsci. Forza Italia ieri ha infatti comunicato ufficialmente la decisione di uscire dalla lista trasversale di maggioranza "La Casa dei Comuni" e d'ora in poi valuterà di volta in volta con la rappresentante azzurra Fernanda Sacchi, sindaco di Mercatello sul Metauro, come esprimere il proprio voto nei provvedimenti che arriveranno in consiglio provinciale. Ma senza più l'appoggio al Presidente Giuseppe Paolini. 

Lo strappo

Ed è proprio lui, in primis per il caso Riceci, ma non solo, l'obiettivo principale della conferenza stampa indetta dal coordinamento provinciale di Forza Italia. «Nel 2021 c'era il Governo Draghi, di larghe intese, e ci era parso opportuno creare un'esperienza analoga in Provincia, che oltretutto è un ente di secondo livello, dove i cittadini sono rappresentati da sindaci e consiglieri». Sono trascorsi poco più di due anni da quel momento e ora Forza Italia "sbatte la porta" alla formazione che guida via Gramsci..,«Dopo questa esperienza il giudizio è profondamente negativo - continua la coordinatrice provinciale Fi Elisabetta Foschi - Ho sollecitato più volte il presidente Paolini a fare incontri per capire e programmare i servizi importanti. Niente da fare. Eppure la Provincia ha il compito di programmare la gestione dei rifiuti, così come il servizio idrico. Ed è quella la sede opportuna per valutare queste tematiche».

Il casus belli

Da qui, Foschi e la pattuglia Fi (presente oltre alla sindaca Sacchi anche la referente per gli enti locali Margherita Mencoboni), arrivano diretti al "casus belli" che ha determinato la chiusura dei rapporti politici con Paolini e la compagine della lista che ha la maggioranza in Provincia. «Il fatto di avere un assessore regionale che si occupa di servizi sui rifiuti e ambiente pensavamo potesse essere di aiuto, invece abbiamo visto uno scontro tra la Provincia e l'assessorato all'Ambiente della Regione Marche (delega politica a Stefano Aguzzi, ndr).

«La Provincia invece di collaborare, minacciò di ricorrere al Tar, quando la Regione chiedeva solo di rifarsi alle norme esistenti. Da lì in avanti, soprattutto sulla discarica di Riceci, l'atteggiamento della Provincia è stato insostenibile. La discarica rappresenta l'emblema della cattiva gestione, non solo della Provincia, ma del Pd». Poi l'attacco politico si allarga dalla Provincia al Pd e al sindaco Matteo Ricci, il quale era intervenuto il giorno prima sostenendo che su Riceci la Regione Marche scarica le responsabilità ad altri e definendo curiosa la destra locale, tra l'atteggiamento del Comune di Petriano e quello di Palazzo Raffaello. «Quel progetto - tuona ancora Foschi - nasce dentro un cda di Marche Multiservizi, i cui componenti sono espressione del Pd nella provincia pesarese, e sono membri Pd, dal presidente ai consiglieri. Ricci giudica ridicola la posizione del centrodestra? Per me è vergognosa quella del Pd.

L’assurdità

«Lui e Paolini hanno continuato a dire che non ne sapevano nulla, ma non è così, perchè il progetto è stato approvato dal cda di cui il loro partito fa parte, e quel partito ora non può andare in piazza dopo essersi seduto ai tavoli nei quali il progetto è stato approvato. Se la Provincia avesse voluto veramente chiudere la partita, aveva tutti gli elementi per farlo, che derivavano dalla Regione. Non c'è nulla da interpretare, le norme dicono che la distanza non può essere inferiore a 2 km dai centri abitati. Inoltre, il Genico Civile ha espresso un parere alla Provincia, non ha mai chiesto alla Regione una proroga dei tempi, che la Provincia lo dica è assurdo ed è falso, questo ci porta a dire che non possiamo più mantenere quella posizione in Provincia».