FANO Caos con mugugni e proteste ieri mattina nella sede del distretto sanitario di Fano, dove molte persone si erano recate per scegliere il nuovo medico di famiglia, dopo l’improvvisa morte alla fine del mese di novembre del compianto dottor Massimo Cecconi.
Ufficio già pieno di buon’ora
Il locale ospitante lo sportello adibito all’espletamento della pratica si è riempito fin dalle prime ore del mattino, dato che ieri era il primo giorno utile per l’utenza di effettuare la propria scelta, avendo usufruito per tutto il mese di dicembre delle prestazioni sostitutive dei medici di via Vecchia, dove anche il dottor Cecconi aveva il suo studio.
Con il nuovo anno però tale sostituzione sarebbe cessata, ecco perché molti dei 1.500 pazienti del medico defunto, si erano attivati per non rimanere senza assistenza. Tutto è andato bene fino a metà mattinata, poi le file hanno iniziato ad allungarsi al punto da esaurire i numeri distribuiti dal dispositivo “eliminacode”, creando problemi per le eventuali precedenze; ma il colpo di grazia l’ha inferto il blocco del sistema informatico che ha letteralmente sospeso ogni prestazione. Inutili sono stati i tentativi dell’addetta all’ufficio di ripristinare il collegamenti; mancando la connessione non è stato possibile effettuare alcuna pratica.
Dipendente trasferito
E’ iniziata così una lunga attesa nella speranza che il sistema fosse riattivato.
«Io questa mattina avrei dovuto aprire il mio negozio – ha evidenziato una signora che si era messa in coda fin dalle prime ore della giornata – invece mi trovo a qui senza far niente in attesa che il sistema si sblocchi. Chi mi ripaga la giornata? Possibile che un’organizzazione così complessa come quella sanitaria, non abbia un apparato sostitutivo cui fare riferimento nel momento in cui quello principale non funzioni?».
Proteste per il lavoro perso
Altri si sono trovati nelle stesse condizioni, avendo dovuto chiedere un permesso di uscita dal lavoro, che dovrà poi essere rinnovato nella giornata di oggi, con la speranza che tutto torni a funzionare regolarmente. Eppure una più semplice procedura avrebbe permesso a chi dei 1.500 pazienti del dottor Cecconi fosse stato disposto ad accettare il sostituto medico di medicina generale nominato di farlo d’ufficio, mentre solo coloro che avessero fatto una scelta avfrebbero dovuto segnalarlo all’Ast.