Celebrati i settant'anni della Liberazione
A Pesaro e Fano uno sguardo sul futuro

Celebrati i settant'anni della Liberazione A Pesaro e Fano uno sguardo sul futuro
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Sabato 25 Aprile 2015, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 16:37

PESARO - Una festa sul solco della memoria per ripartire forti del valore della libertà.

Il beltempo ha favorito il tutta la provincia le celebrazioni del settantesimo anniversario della Liberazione con una significativa partecipazione popolare.

"Non si smette mai di essere partigiani: gli ideali di libertà e uguaglianza devono essere rinnovati quotidianamente e sono più che mai attuali" ha detto a Pesaro il sindaco Matteo Ricci davanti al monumento alla Resistenza. "Da noi passava la Linea Gotica. Più di altre terre abbiamo visto violenze e soprusi: i valori della Liberazione qui devono rimanere vivi a maggior ragione. Se oggi viviamo in un Paese libero, quotidianamente dobbiamo ringraziare chi ce lo ha consentito. Persone normali, che decisero di rischiare la vita per stare dalla parte della libertà e garantire un futuro migliore anche a noi, rifiutando il nazifascismo".

Dal 25 aprile, secondo Ricci bisogna ripartire: "Difendiamo la libertà e l’uguaglianza.

Le classi dirigenti dell’epoca pianificarono il genocidio, in nome della supremazia di una razza sull’altra. Ma il germe dell’intolleranza riemerge periodicamente: lo vediamo nel fanatismo del terrorismo internazionale. E anche il principio di uguaglianza, al centro della Liberazione, non è acquisito: pensiamo all’indifferenza e al razzismo di tanti, davanti alla strage di migranti nel Mediterraneo. Sono persone che scappano dalla guerra e dalla fame, non uomini di ‘serie b’».

Per cui, ha concluso il sindaco Ricci "serve rimettere al centro i valori della Liberazione per costruire una società migliore e guardare con speranza al futuro. Con più coraggio: basta lamentarsi. Siamo dentro la crisi economica, occupazionale, valoriale, sociale ma ripartiamo dalla voglia di rialzarsi. E’ l’insegnamento della Resistenza". Sono intervenuti anche Milena Rossi, in rappresentanza dell’Anpi, e Riccardo Merloni, presidente della sezione pesarese dell’associazione nazionale marinai. Deposizione di corone al sacrario di piazzale Collenuccio e alla cappella votiva di Sant’Ubaldo.

A Fano la celebrazione solenne per il settantesimo anniversario della Liberazione è stata molto sentita. Il corteo partito da via San Francesco è stato tra i più partecipati degli ultimi anni, con circa 500 persone presenti, tra figure istituzionili, componenti di associazioni e centri sociali e privati cittadini. Come ogni anno il percorso, tra cori, bandiere, striscioni e sulle note della Banda Città di Fano, si è snodato lungo via Nolfi fino a raggiungere il monumento dedicato alla Resistenza di fronte alla Rocca Malatestiana e poi al monumento ai caduti di viale Buozzi, per tornare ai giardini Biancheria e Morelli per il momento più atteso: l'inaugurazione della statua dedicata alla resistenza dall'artista fanese Michele Ambrosini.

L'artista si è ispirato a 80 disegni degli alunni fanesi con i quali è stato attuato un percorso per parlare di questo particolare momento storico. Prima dell'inaugurazione, l'attrice Lucia Ferrati ha letto un brano di "Partigia" di Primo Levi, a cui sono seguite le parole del sindaco Massimo Seri: "Questa è la celebrazione dedicata a chi crede nei principi di libertà, giustizia e democrazia. Questo momento diventa sempre più indispensabile man mano che i testimoni di quanto avvenuto sono sempre più rari. Noi allora siamo chiamati a far rivivere il senso di giustizia e solidarietà che ci rende una comunità umana".

Alla celebrazione ha preso parte anche Anellino Manocchi, fanese, uno degli ultimi partigiani in vita che nei giorni scorsi è stato ricevuto in Parlamento dal Presidente della Repubblica Mattarella. "Con l'inaugurazione di questo monumento - ha detto il presidente dell'Anpi sezione Leda Antinori Paolo Pagnoni - vogliamo ricordare il gesto partigiano che contribuì a liberare Fano e il resto d'Italia dal nazifascismo. Il nostro è un impegno a difesa della memoria e della resistenza, valori fondanti della nostra Costituzione".

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