Primarie, a Fano si va verso il doppio turno. Il Pd:«Disponibili all'alleanza con il M5S senza imposizione di veti»

Renato Claudio Minardi
Renato Claudio Minardi
di Osvaldo Scatassi
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Mercoledì 20 Dicembre 2023, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 15:26

FANO Ultima chiamata per un’eventuale alleanza di campo largo. O la va o la spacca, dunque, tra l’attuale maggioranza fanese di centrosinistra e l’area progressista coagulatasi intorno ai 5 Stelle. Ancora da stabilire la data della riunione decisiva, che con molte probabilità dovrebbe cadere nei giorni delle imminenti Festività, tra Natale e Capodanno.

A quel punto le parti saranno chiamate a stabilire, una volta per tutte, se esistano le condizioni per presentarsi unite alle elezioni amministrative del 9 giugno prossimo, che rinnoveranno il consiglio comunale di Fano, oppure se sarà meglio per entrambe salutarsi e procedere separate. In tal caso l’area progressista andrebbe alle urne individuando un candidato condiviso, mentre il centrosinistra lo selezionerebbe attraverso primarie di coalizione. Considerando che i papabili in lizza sono quattro, Cristian Fanesi, Cora Fattori, Etienn Lucarelli e Samuele Mascarin, appare quasi certo che si tratterà di primarie a doppio turno. La prima tornata del voto servirà a stabilire quali saranno i due che andranno allo spareggio. Le questioni tecniche sarebbero demandate a una commissione di garanzia, cui spetterebbe l’accettazione delle candidature e la definizione delle regole.

Qualche elemento di ulteriore chiarezza sulla situazione attuale potrebbe essere fornito dal confronto interno all’area progressista, che riunisce M5S, liste civiche Bene Comune, Fano Ribella e La Fano dei Quartieri, Partito socialista e Verdi. L’incontro era convocato per la serata di ieri.

La riunione

Nel frattempo, lunedì scorso, si era riunita la maggioranza di centrosinistra. «Nessuna intenzione di chiudere le porte davanti all’area progressista, anzi massima disponibilità a trovare punti di convergenza, senza che siano posti veti», ha detto ieri Renato Claudio Minardi.

Hanno partecipato alla riunione circa venti persone tra figure politiche e amministrative. Assenti, per motivi diversi, il sindaco Massimo Seri, il vice sindaco Cristian Fanesi (però collegato a distanza) e l’assessore Barbara Brunori. Al momento il confronto con l’area progressista potrebbe essere definito un atto dovuto, la conseguenza di un impegno preso in precedenza dal centrosinistra.

«Un invito a ragionare – ha proseguito Minardi – prima di tutto e nell’interesse della città sulle cose che uniscono e non su ciò che divide, a cominciare dal manifesto programmatico. Non sarebbe una prosecuzione, bensì una nuova idea per amministrare Fano. L’esito dell’incontro decisivo sarà valutato da una maggioranza unita, che è un valore, verificando la presenza o l’assenza di condizioni per un’alleanza più ampia». Risulta inoltre un «positivo approccio» del centrosinistra rispetto a eventuali primarie: qualora fossero indette, «sarebbero affrontate senza innestare baionette in canna». La fase di studio riguarda inoltre Azione, che ha già dichiarato di non partecipare alle primarie e di tenere le mani libere per meglio valutare la proposta politica del centrosinistra, ovvero la caratura dei programmi, dei candidati e delle candidate. Segnalato il rischio che l’affollamento di papabili produca primarie divisive.

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