Fano, folla commossa per l'addio
a Iacopo: «Donaci il tuo coraggio»

Il funerale di Iacopo Monaldi
Il funerale di Iacopo Monaldi
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Lunedì 30 Gennaio 2017, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 19:10

FANO - «La scomparsa di Iacopo è stato un fatto lacerante, così forte che io stesso avrei quasi preferito che altri fossero stati a celebrare le sue esequie. Iacopo, donaci quel coraggio che a noi a volte ci manca».
Era visibilmente commosso e provato, don Giuseppe Cavoli il parroco della chiesa di Bellocchi che, al Duomo di Fano, ha celebrato l’ultimo saluto a Iacopo Monaldi, prematuramente scomparso a soli 24 anni in un incidente stradale. La cattedrale gremita di giovani, densa di dolore e commozione. A portare il feretro, i pugili che hanno combattuto sul ring insieme a Monaldi nella palestra dell’Audax Metaurilia. Una commozione unanime, intensa, che ha vissuto il suo momento di punta quando al termine della cerimonia, nel sagrato del duomo, i palloncini bianchi con i nomi degli amici di Iacopo, sono volati in cielo per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. «Ricordatevi che il viaggio è la metafora della vita – ha evidenziato don Giuseppe nell’omelia – La morte è sempre un fatto lacerante che divide, spezza qualcosa che prima era unito». Nel rivolgersi ai genitori Antonio e Ivana, al fratello Edoardo e alle sorelle Caterina e Linda, il parroco ha ricordato la sua esperienza di vita al fianco di Iacopo al tempo degli scout, la sua crescita umana segnata dal gusto per l’avventura e per l’inedito. Appoggiata sul feretro, la divisa da bagnino di salvataggio. «Iacopo voleva fare il pompiere, quanto volte me lo ripeteva, era il sogno più desiderato – ha detto alla fine del funerale un amico scout – Era il suo obiettivo, perché lui non aveva paura di niente». Dallo scout alla boxe, così convinto della scelta da arrivare a solcare il ring per i titoli nazionali. «Fuori i secondi: Iacopo Monaldi», pugile e ragazzo onesto che ha strappato applausi e lacrime fino alla fine

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