Aguzzi medita il grande ritorno: «Il centrodestra può vincere. Io sindaco? Non mi tiro indietro»

Aguzzi medita il grande ritorno: «Il centrodestra può vincere. Io sindaco? non mi tiro indietro»
Aguzzi medita il grande ritorno: «Il centrodestra può vincere. Io sindaco? non mi tiro indietro»
di Massimo Foghetti
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 05:55

FANO - È stato per 10 anni sindaco di Fano, ora è assessore regionale ma ha nostalgia del Comune.
Assessore Stefano Aguzzi è vero che vorrebbe tornare a fare il sindaco di Fano? 
«So che in questi giorni dopo l’intervista che ho rilasciato al Corriere Adriatico, molto si è speculato intorno a questo interrogativo. Io dico due cose: per quel che mi riguarda, fare il sindaco per chi ha la passione politica è la cosa più bella, in quanto consente a un amministratore di porsi faccia a faccia con i cittadini. Sulla mia esperienza a guida del Comune di Fano nutro un bellissimo ricordo.

La seconda considerazione si riferisce alla constatazione che ormai questa città vive un momento di stanca enorme.

E’ governata da una sinistra litigiosa che tende ad essere inconcludente sulle scelte più importanti, penso ad esempio a quelle urbanistiche; quindi ha assolutamente bisogno di un ricambio. Secondo me esiste una buona opportunità per il centrodestra di vincere le prossime elezioni amministrative. Invito quindi tali forze politiche a mettersi attorno ad un tavolo con tutti i propri protagonisti, magari allargando l’invito anche alle forze del civismo, per dare a Fano un governo migliore di quello esistente».

E cosa farà Aguzzi? 
«Se ci sono le condizioni giuste non mi tirerò indietro». 

In passato sulla sanità tra Comune di Fano e Regione c’erano forti contrasti, oggi la situazione sembra diversa, tanto che l’incontro dell’altro ieri tra l’assessore Baldelli e il sindaco Seri si è concluso con la soddisfazione tra le parti, come giudica i rapporti tra i due enti? 
«Sono buoni, ma non devono essere diversi. Quando si è presidenti di Regione e quando si è sindaco non si possono fare gli interessi di parte, occorre fare gli interessi del territorio che si governa, a prescindere se si è di centro destra o di centro sinistra. Nel caso di Fano, al di là della amicizia personale che ho con Massimo Seri, rappresento insieme a Mirco Carloni nella giunta regionale la mia città e non mi è mai venuto in mente di lavorare contro di essa. Buoni rapporti dunque ci sono, a prescindere dalle diverse visioni politiche, su questo i fanesi non hanno nulla da temere». 

Il Pd ha replicato alle sue affermazioni sulle relazioni conflittuali tra Aset e Marche Multiservizi ricordando che da sindaco era contrario alla fusione, da assessore regionale no.
«Io sono diventato sindaco nel 2004, quando Aset stava compiendo i primi passi del suo percorso, in parallelo con Aset Holding che deteneva la proprietà delle reti; se noi avessimo aderito a Marche Multiservizi in quel momento avremmo contato per il 13 per cento, ovvero quasi niente. Io non me la sono sentita di “diluire” la nostra azienda all’interno di quella pesarese perché avremmo annullato tutta l’esperienza acquisita nel nostro territorio. Ora sono passati 17 anni, Aset è cresciuta e si è consolidata, ha inglobato la holding e può trattare con Marche Multiservizi alla pari, ma non con aziende a livello nazionale, se si va a tappe forzate incontro le privatizzazioni e arrivano le gare, rischia di essere spazzata via». 

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