CAGLI Ieri mattina, nella sala degli stemmi del Comune di Cagli, è stato sottoscritto l’accordo di programma per la realizzazione della nuova struttura sanitaria di Cagli, siglato dalla Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, il Comune di Cagli, l’Unione Montana del Catria e del Nerone e l’azienda sanitaria territoriale di Pesaro Urbino. Presenti alla conferenza di presentazione il sindaco Alberto Alessandri, gli assessori regionali Francesco Baldelli all’edilizia sanitaria, Filippo Saltamartini alla salute e Stefano Aguzzi all’edilizia pubblica, il dirigente della Regione Nardo Goffi, la direttrice dell’Ast Nadia Storti e il presidente della Provincia Giuseppe Paolini.
Edificio all’avanguardia
«A Cagli verrà realizzato il più grande investimento in tutte le Marche per la sanità territoriale: 15 milioni di euro per la costruzione di un edificio all’avanguardia, un gioiello tecnologico dotato di potenti isolatori sismici, in grado di garantire la continuità dell’assistenza ospedaliera anche in caso di eventi sismici importanti» ha commentato l’assessore Baldelli, evidenziando i problemi di adeguamento della vecchia sede del Celli e l’impossibilità di renderla idonea alle nuove funzioni. Un investimento di 15 milioni di euro, reperiti per metà dal Pnrr e per metà dai fondi statali reindirizzati dalla Regione con una deadline di fine lavori che il direttore del dipartimento infrastrutture territorio e protezione civile Goffi ha confermato essere il giugno 2026.
Il presidio sorgerà su un’area pianeggiante di circa 11.900 metri quadrati, sita in località San Lazzaro in adiacenza all’elisuperficie e nelle vicinanze della strada di collegamento Sp3.
Il contenuto
Un contenitore ad alta efficienza, quindi, ma il contenuto? «Chi insinua che sarà un contenitore vuoto dice una bugia, se non abbiamo contenitori adeguati i medici non possono entrare», ha continuato Baldelli, passando la parola al collega Saltamartini a cui spetta il compito di riempire la struttura di servizi vitali per un territorio nel quale il diritto alla salute, negli ultimi anni, è stato minato da un depotenziamento inesorabile.
«Il percorso dell’ospedale di comunità di Cagli è un processo complesso che mette insieme e risponde a tante esigenze - ha commentato Saltamartini -. Il servizio sanitario va decentrato, la medicina va messa vicino ai cittadini. C’è la necessità di avviare un percorso con i medici di famiglia che vanno sgravati dalla burocrazia e devono tornare a visitare i pazienti».
La struttura con 36 posti letto
La struttura, oltre all’ospedale di comunità e alla casa della comunità, che ospiterà 36 posti letti di cure intermedie per i pazienti dimessi da un ospedale per acuti ma non in grado di gestirsi a casa, per un massimo di trenta giorni, secondo il nuovo piano socio sanitario della Regione Marche offrirà prestazioni di specialistica ambulatoriale, diagnostica radiologica e laboratoristica. Previsto anche il potenziamento della rete di emergenza urgenza, mediante la presenza di personale medico dedicato H24 in aggiunta a quello già presente nelle ambulanze medicalizzate.