Aggressione in centro storico, il sindaco Seri: «Episodio subito risolto, Fano resta una città sicura»

Aggressione in centro storico, il sindaco Seri: «Episodio subito risolto, Fano resta una città sicura»
Aggressione in centro storico, il sindaco Seri: «Episodio subito risolto, Fano resta una città sicura»
di Lorenzo Furlani
4 Minuti di Lettura
Martedì 2 Aprile 2024, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 07:06

FANO «Innanzitutto vorrei evidenziare - dichiara il sindaco Massimo Seri - che Fano non è il Far West, ovviamente non vanno sottovalutati episodi di violenza come quelli di sabato, che sono circoscritti e commessi da soggetti noti alle forze dell’ordine, per i quali si devono assumere i provvedimenti più efficaci. Però non si può descrivere Fano come una città insicura. Fa del male alla città stessa chi candidandosi a guidarla la descrive così».

Cinque giorni di prognosi

All’indomani dell’esplosione di violenza in centro storico tra bande rivali di extracomunitari, identificati subito dagli investigatori, la polemica politica prende il sopravvento sull’aspetto criminale.

Il sindaco risponde al candidato sindaco del centrodestra, Luca Serfilippi, che sabato scorso aveva subito denunciato la pericolosità dell’aggressione (conclusasi con il ferimento di un giovane tunisino per un taglio alla testa giudicato guaribile in 5 giorni) avvenuta durante il passeggio prefestivo delle famiglie con i bambini.

«Anzi, forse il candidato sindaco farebbero bene - puntualizza Seri -, visto che la sua coalizione è al governo del Paese, a richiedere più personale per il commissariato di Fano, perché con il fatto che non siamo una città capoluogo il personale viene assegnato sempre altrove. Detto questo vorrei rimarcare che gli autori dell’aggressione sono stati individuati subito, non a caso, perché in questi anni si è fatto un lavoro straordinario sulla sicurezza con le telecamere che sono state implementate da noi nel centro storico. Tutto ciò che è accaduto nella nostra città ha visto sempre l'individuazione dei responsabili, quindi devo dire brava anche alla polizia municipale, che ha operato con le altre forze dell'ordine, le quali, nonostante abbiano meno personale rispetto alle città capoluogo con lo stesso numero di abitanti, fanno un lavoro egregio».

La pubblicazione del video

«Per il resto - sottolinea Massimo Seri - la stampa svolge il suo dovere di informazione, per il quale va ugualmente il ringraziamento; la preoccupazione era che si fosse creato un vantaggio per la propaganda politica, ma sono contento che questo aspetto sia stato chiarito».

Si smorza così la tensione per l’avvisaglia di una denuncia, che era stata paventata dall’amministrazione comunale sin da sabato sera per la pubblicazione del video dell’aggressione girato dalla telecamera di sorveglianza. Il video è comparso anche sulla pagina Facebook di Alessandro Brandoni: il sospetto degli amministratori, esplicitato dal sindaco, era che il segretario comunale della Lega l’avesse ricevuto da qualche fonte investigativa. Ma lui ha dichiarato di averlo scaricato dal sito web del Corriere Adriatico.

Prima del chiarimento con il sindaco, sulla reazione dell’amministrazione incentrata sul video aveva divulgato un commento Brandoni, che aveva rilanciato politicamente l’accusa alla giunta «di aver lasciato il centro di Fano in mano delle bande di extracomunitari».

Identificato l'autore

Grazie a queste riprese, gli investigatori sabato scorso hanno prontamente identificato l’autore dell’aggressione in via Arco d’Augusto: si tratta di un egiziano di 22 anni che ha selvaggiamente picchiato un tunisino di 26 anni accanto a quanti nel pomeriggio della vigilia di Pasqua passeggiavano in centro storico. Carabinieri e polizia locale ora devono scoprire il motivo dell’azione violenta, che è sembrata un regolamento di conti. In effetti, c’era stato già uno scontro fra egiziani e tunisini la notte recedente nel parcheggio dello Sport Park, dove era rimasto coinvolto il fratello dell’aggressore egiziano.

Le tenaglie recuperate

Le ipotesi sulle tensioni che covavano tra i due gruppi di extracomunitari riguardano il sospetto di un traffico di droga o una questione di donne. Nel luogo dell’aggressione, accanto alla parete del San Domenico, sono state recuperate delle tenaglie, un utensile usato per afferrare o tranciare pezzi metallici che potrebbe essere stato utilizzato come arma per picchiare il tunisino, causandogli la ferita in testa guaribile in pochi giorni. Oltre a una denuncia per lesioni aggravate, l’egiziano probabilmente subirà una misura di prevenzione per l’allontanamento da Fano.

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