Lavoro volontario per migranti I Comuni aderenti salgono a 15

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Giovedì 19 Ottobre 2017, 05:00
L'INCLUSIONE
PESARO Tre migranti su dieci sono volontari. Ieri in Prefettura è stato presentato il protocollo di intesa per l'adesione di altri tre Comuni al progetto di coinvolgere i richiedenti asilo in piccoli lavoretti. Un percorso all'avanguardia perché esistono pochissime esperienze simili in Italia e Pesaro è diventata esempio virtuoso, tanto che da altre realtà arrivano sul posto per chiedere informazioni. Un primato rimarcato anche dal prefetto Luigi Pizzi che non ha risparmiato qualche precisazione rispetto al clima diffuso sul territorio rispetto al tema dei migranti.
Il percorso iniziato nel 2015
Ormai i comuni che hanno aderito sono 15 dopo le firme di Cantiano, Carpegna e Mondavio. Si aggiungono a Mondolfo, Montelabbate, Pesaro, Fano, Saltara, Cagli, Acqualagna, Macerata Feltria, Fossombrone, Peglio, Monte Porzio oltre alla comunità montana della Val Metauro. Viene siglato anche dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalla Direzione territoriale del Lavoro, nonché dalle organizzazioni di volontariato locali, e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. I ragazzi, muniti di divisa arancione e scarpe da cantiere, coordinati dalle associazioni di volontariato come Auser, Gulliver, svolgono il lavoro in maniera libera, volontaria e gratuita. Un percorso importante per agevolare l'accoglienza psicologica delle popolazioni e integrare i profughi. E così sono state tinteggiate scuole come in via Lamarmora a Pesaro, o la palestra del Liceo Classico Mamiani, ma anche gli archi all'Acqualagna, sono state chiuse buche e sistemati giardini. Un percorso di inclusione iniziato a maggio 2015.
Terza fase e numeri
«In questo territorio stiamo già pensando alla terza fase dell'accoglienza ha sottolineato il prefetto Pizzi ovvero alle possibilità che possono avere i migranti una volta ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari». Un progetto che coinvolge anche sindacati, associazioni datoriali che possano creare percorsi di formazione lavorativa o un incrocio domanda-offerta per avere possibili occupazioni in modo tale che i migranti possano essere autonomi. Oggi i migranti sono 1.159 sul territorio e si stima che quelli fuoriusciti dal percorso di accoglienza siano 600. Alcuni sono rimasti altri sono partiti per altre destinazioni. Il prefetto ha ricordato il caso Borgo Santa Maria, dove ci sono state riunioni e richieste per far diminuire il numero. «Erano 109 ora sono 81 di cui 49 ospiti a Borgo Santa Maria e 32 a Pozzo Alto. In totale 266 a Pesaro, il 2,8 per mille della popolazione residente. Con l'educazione, il rispetto e tranquillità le cose si risolvono, mentre quando si aggredisce, si offende e minaccia la Prefettura le richieste non possono essere evase».
Riferimento implicito ai 13 sindaci
Un riferimento implicito a diversi attacchi politici ricevuti dall'ente. Un clima in cui si è inserita la lettera di tredici sindaci dell'entroterra che parlavano di una «assenza di controlli, poco chiara gestione dell'accoglienza demandata ai privati e rischio di tensioni sociali». Lettera già bocciata dal Prefetto come «infondata nelle affermazioni». Borgo Santa Maria ancora protagonista come segnalato dal presidente Auser Alessandrini: «Ieri alcuni cittadini hanno visto dei migranti mentre facevano volontariato. Hanno chiesto di poter fare dei selfie. Non so se per ragioni polemiche, provocatorie o altro. Abbiamo segnalato tutto alla Prefettura. Oggi i volontari sono 355 e il progetto sta crescendo sempre di più».
Migliorare il dialogo
I sindaci di Cantiano Alessandro Piccini, di Mondavio Mirco Zenobi e il vicesindaco di Carpegna Luca Salucci hanno sottolineato come «l'iniziativa sia importante per garantire un'opportunità di integrazione ai ragazzi. Rappresenta un elemento di dignità e può avvicinare la popolazione ai richiedenti asilo». Cosa confermata da chi gestisce l'accoglienza ovvero Coop Labirinto, Incontri per la Democrazia e Cos Marche: «Quando la gente vede i ragazzi che puliscono un parco o fanno lavoretti è molto ben predisposta al dialogo e all'accoglienza».
Luigi Benelli
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