La settimana calda del lavoro

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Lunedì 25 Luglio 2016, 05:00
I NODIPESARO L'ultima settimana di luglio prima dell'agosto vacanziero del rompete le righe si annuncia per i sindacati da percorso ostacoli, con almeno tre fronti aperti in provincia in tre settore diversi: moto, nautica e trasporto pubblico. A Pesaro c'è il fallimento della storica Benelli QJ delle moto, che ha sorpreso le stesse sigle mettendo in apprensione sul destino delle maestranze nonostante le rassicurazioni della dirigenza cinese. Già da oggi verrà chiesto un incontro con la proprietà dell'azienda che ha il corpo a Pesaro e la testa in Cina. Su Fano si teme che la vertenza dell'Azimut Benetti, non sia per nulla chiusa. Nei giorni scorsi il cantiere navale con sede a Fano ha annunciato la cessione del ramo d'azienda alla Carboline srl che realizza scafi in vetroresina per Benetti e Ferretti le due aziende della nautica che, tra l'altro, sono uscite entrambe da Confindustria.
Salvaguardare le maestranze
La cessione del ramo fanese alla Carboline, ha ribadito la proprietà di Azimut Benetti, consente «di salvaguardare le maestranze». Carboline viene ritenuto un solido business partner, deciso a potenziare «la leadership tecnologica nell'infusione e nei nuovi materiali, anche nel segmento dei grandi manufatti». L'azienda che acquisisce il cantiere di Bellocchi avrebbe già redatto un piano di sviluppo industriale e garantendo standard di qualità e sicurezza. «La nostra priorità è stata quella di individuare in tempi rapidi una soluzione concreta al problema occupazionale dello stabilimento fanese hanno ribadito i vertici aziendali - già interessato da processi di ammortizzazione sociale». Ma che si sia scongiurata la chiusura della sede di Bellocchi lo si saprà con certezza soltanto mercoledì.
Il tavolo a Roma
I riflettori sono infatti ora puntati sul prossimo e importante confronto che è in programma il 27 luglio nella sede del Ministero allo sviluppo economico. «Alla convocazione a Roma del Mise ha ribadito l'Azimut Benetti - ci presenteremo forti di un accordo, che garantisce continuità occupazionale di tutta la forza lavoro: obiettivo raggiunto in pieno».
Una dichiarazione che ha lasciato molto cauti i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil che hanno già affrontato con i lavoratori la questione della cessione del ramo d'azienda. «Riteniamo - ha spiegato in proposito Giorgio Marzoli della Cgil - che la soluzione sia tutt'altro che positiva. Infatti abbiamo fatto richieste ai vertici aziendali ma le risposte non sono state approfondite, quindi non abbiamo ancora le idee chiare su che cosa comporterà questa cessione». I rappresentanti dei lavoratori rimandano quindi ogni giudizio all'incontro al Mise di mercoledì prossimo, che sarà decisivo per avere ulteriori delucidazioni sugli aspetti che riguardano da vicino i dipendenti.
Dipendenti in bilico
Ci sono poi i 32 dipendenti di una ditta di trasporto pubblico locale che passeranno il resto dell'estare con il fiato sospeso. Temono per il loro futuro dopo aver saputo di essere stati assunti «a tempo indeterminato per 10 mesi» dall'azienda che subentrerà ad Ami - che ha in mano il trasporto pubblico del Pesarese - nel servizio di scuolabus. La situazione ha origine dal bando di gara indetto appunto per il trasporto scolastico degli alunni di sei Comuni della provincia iscritti alle scuole d'infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Si tratta di Pesaro (ente capofila), Fano, Vallefoglia, Petriano, Fermignano e Monteciccardo. In pratica ben oltre la metà dell'intera popolazione provinciale. Il bando stipula un contratto di servizio della durata di sei anni (fino al 2021). «Siamo rimasti esterrefatti quando siamo stati convocati in riunione a Pesaro. In quell'occasione abbiamo appreso un elemento preoccupante: per i dipendenti dell'azienda che si è aggiudicata il bando si profila un rapporto di lavoro che nei fatti esula dal contratto collettivo di lavoro, rinnovato tra l'altro proprio un anno fa».