Il Tax day vale 40 milioni

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Sabato 17 Dicembre 2016, 05:00
IL FOCUSPESARO Imu, Tari, Tasi, le tre principali tasse comunali che a Pesaro valgono 40 milioni di euro di gettito fiscale. Ieri il Tax day, il secondo dopo quello del 16 giugno. E l'ultimo per il 2016. «Quest'anno si è contraddistinto per l'abolizione della tassa sulla Prima Casa spiega l'assessore alle Finanze Antonello Delle Noci che per i pesaresi ha comportato un risparmio medio che va dai 250 ai 400 euro. Ma sono state introdotte altre due agevolazioni, legate all'imu: la prima relativa agli affitti stipulati con un canone concordato, consentendo uno sconto del 25%. E un secondo caso relativo alle seconde abitazioni concesse in comodato gratuito ai figli, con un dimezzamento dell'Imu».
Bassa morosità
«Nel complesso - prosegue - possiamo dire con certezza che il tax day locale a Pesaro è stato più leggero rispetto al 2015. Devo dire che dopo la prima scadenza di giugno i cittadini si sono dimostrati molto seri, la morosità delle imposte locali è davvero molto bassa. Ci sono stati molti casi, oltretutto, nei quali i contribuenti hanno scelti do pagare la Tari sui rifiuti in un'unica soluzione (piuttosto che propendere per le quattro rate, ndr), e quindi non si sono ritrovati questa scadenza adesso».
Per Imu e Tasi, invece, il versamento in più tranche è stato bloccato dal Governo, anche se il Comune a suo tempo aveva richiesto di dilazionarlo in quattro versamenti. Sono oltre 40 i milioni di euro di gettito per il Comune, dicevamo. L'Imu ha un valore di 17,6 milioni di euro, ma va considerato che non tutta questa somma resta all'ente locale, in quanto 4,8 milioni, relativi all'Imu delle Attività Produttive Categoria D, finiscono allo Stato. A Pesaro restano, quindi, 12,8 milioni.
Le principali aliquote Imu per il 2016, che verranno confermate anche nel nuovo bilancio di previsione 2017 (la giunta ha già deliberato la riconferma) sono 8,7 per mille su seconde case sfitte o affittate in regime ordinario. E 7,7 per mille su imprese, uffici e negozi. È rimasta l'Imu al 3,9 per mille sulle prime abitazioni che rientrano nelle categorie di ville e abitazioni di lusso. La Tasi sulla Prima Casa è stata abolita, ma resta l'imposta su seconde case e attivtà economiche, all'1,9 per mille. A bilancio il Comune ha stimato un gettito di 5,5 milioni di euro dalla Tasi.
A completare il quadro c'è la Tari, la cui competenza è passata direttamente al Comune, anche se le entrate vengono poi girate a Marche Multiservizi per garantire i servizi di igiene urbana, compresa la raccolta differenziata. Il tributo comporta un gettito di 18,4 milioni di euro, anche per effetto dell'aumento dell'1,5% sulle bollette, varato dalla maggioranza in consiglio comunale su richiesta della stessa Mms.
Secondo gli ultimi dati a disposizione, la media della Tari a Pesaro si aggira sui 275 euro, calcolando anche il rialzo, per una famiglia composta da tre persone in un appartamento di 100 metri quadri.
Attività commerciali
Restano in piedi anche nel nuovo anno le due categorie di Imu legate agli affitti agevolati sulle attività commerciali, misura introdotta per combattere il fenomeno dei negozi sfitti in centro storico. Imu al 4,7 per i locali commerciali affittati a nuove attività a canone calmierato. E 6,7 per quei titolari di locali sfitti che, anche se stipulano un contratto d'affitto per favorire l'avvio di imprese, negli ultimi cinque anni non hanno mantenuto l'immobile in uno stato decoroso. «Abbiamo rilevato che, per quanto sia stato positivo come approccio, l'effetto di queste agevolazioni non è riuscito a far sì che molte aziende riuscissero ad ottenerne i benefici» afferma Delle Noci.