I passeggeri dell’aereo Catania-Falconara: «Un volo da terrore ma che bravi i piloti a riportarci a terra»

«Un volo da terrore ma che bravi i piloti a riportarci a terra». I passeggeri dell’aereo Catania-Falconara
«Un volo da terrore ma che bravi i piloti a riportarci a terra». I passeggeri dell’aereo Catania-Falconara
di Gianluca Fenucci
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Venerdì 1 Settembre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 07:03

FALCONARA Paura, tanta paura e la consapevolezza di essere riusciti a cavarsela e di poter raccontare un episodio drammatico, che ha avuto una soluzione positiva e felice. I passeggeri del volo Catania-Falconara, decollato mercoledì sera alle 19 da Fontanarossa e costretto quasi subito a rientrare con un atterraggio d’emergenza per un motore a fuoco, sono poi atterrati al Sanzio alle ore 23,30 della stessa sera, con un altro velivolo messo a disposizione dalla compagnia Volotea.


Due neonati

Ma a bordo non erano più 171, più i due neonati, previsti nella prima partenza, perché almeno un paio di persone hanno preferito rientrare in treno, piuttosto che in aereo.

I passeggeri “riprotetti” da Volotea sono usciti dal terminal degli arrivi del Sanzio alla spicciolata, coi volti segnati dalla tensione e dalla fatica. Alcuni sono sereni e rinfrancati, altri decisamente affaticati e stressati. Molti hanno familiari e parenti ad attenderli e li abbracciano come chi è scampato ad una possibile tragedia. «Abbiamo visto la morte in faccia – ripetono in tanti – ma fortunatamente tutto è finito bene anche grazie alla bravura, alla professionalità dei piloti e dei membri dell’equipaggio della Volotea». La prima a varcare la porta del terminal arrivi è Daniela, una giovane di Lipari che ha raggiunto le Marche per riabbracciare la sorella che vive a Pesaro e la attende in aeroporto. «Sull’aereo partito alle 19 si è scatenato il panico – dice la siciliana – perché, dopo 10 minuti dal decollo, abbiamo sentito un’esplosione. Ero seduta nelle file anteriori del velivolo e ha avuto davvero paura». Tra i passeggeri, soprattutto marchigiani di ritorno dalle vacanze: tanti maceratesi, diversi pesaresi, molti della provincia di Ancona e alcuni romagnoli. «Il boato dal motore è stato impressionante – dice il maceratese Guido Graziani – ma il personale della Volotea è stato encomiabile: hanno subito cercato di tranquillizzarci, nonostante tanti passeggeri fossero andati nel panico, dicendoci che dovevamo tornare a Catania: siamo atterrati con un motore solo ma noi non eravamo eccessivamente spaventati». Ne avrebbero comunque volentieri fatto a meno, come spiega la moglie Monica: «Ricorderemo per sempre questa vacanza conclusa in maniera incredibile». 

Il viaggio dai parenti

Sull’aereo anche Salvatore Piazza e la moglie Elisa di ritorno a Senigallia dopo alcuni giorni dai parenti a Catania. «Di solito non abbiamo paura di volare, ma questa volta fa eccezione: abbiamo sentito un forte boato sulla parte sinistra dell’aereo, alcuni hanno anche visto le fiamme e l’aereo si è inclinato sulla sinistra ma i piloti sono riusciti a riportarlo all’aeroporto di Fontanarossa». Manuel Manoni di Ostra Vetere ha viaggiato con la famiglia, con due bambini stanchi ma sereni all’arrivo a Falconara. «Le hostess ci hanno aiutato - dice Manoni – e l’equipaggio ha gestito tutto con molta professionalità. La nostra vacanza ad Ispica resterà indimenticabile e torneremo certamente in Sicilia». La ventottenne Ilaria Carrozzo trema ancora al pensiero e svela il retroscena dei passeggeri che non sono voluti tornare in aereo. «Almeno un paio di persone hanno preferito rientrare con un altro mezzo, tra cui una signora molto spaventata». Maria Lusia di Ancona fa un elogio ai bambini. «I più bravi e coraggiosi sono stati i bimbi che hanno mostrato nervi saldi».

La compagnia

Valeria Rebasti, direttrice di Volotea Italia, sottolinea che «tutti i 171 passeggeri sono stati costantemente informati e l’equipaggio ha garantito la massima sicurezza e assistenza». Volotea ha «fatto il possibile per permettere ai passeggeri di raggiungere la loro destinazione» e si scusa «per i disagi causati ai passeggeri, la cui sicurezza rimane sempre l’obiettivo primario della compagnia».

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