ASCOLI Il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, è consapevole che da qui fino alla prossima primavera, dovrà prepararsi a correre la maratona elettorale per tagliare, per la seconda volta, il filo di lana della riconferma a Palazzo Arengo. Ma nel frattempo, perchè non cimentarsi in una vera e propria maratona, come quella di New York, per mettersi alla prova?
Il sogno
La maratona di New York è una delle gare più partecipate al mondo con oltre 43mila runner che in media tagliano il traguardo. La New York City Marathon appartiene al circuito delle World Marathon Majors e quest’anno si disputerà il 5 novembre. Una data che il primo cittadino ascolano ha segnato in rosso da diversi mesi sul calendario e che è il coronamento di un sogno e soprattutto una sfida personale. Tre anni fa, infatti, il sindaco di Ascoli, fu colpito da un grave malore che fece temere per la sua vita dal quale, grazie al tempestivo intervento medico, si è prontamente ristabilito al punto, oggi, da correre una gara così impegnativa fisicamente come una maratona di 42 chilometri. Un simbolo di rinascita per molti altri coetanei che hanno accusato la sua stessa patologia. Fioravanti, probabilmente, tiene a mente l’adagio di Confucio («superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti») ed è quello che intende fare anche negli Stati Uniti. «Sì, mi sto allenando per la maratona di New York - rivela - dove mi sono iscritto assieme agli amici Fabio Caponi e Antonio Giordani.
Gli allenamenti
Il sindaco-podista non lascia nulla al caso. Segue da settimane una dieta specifica e si allena con costanza in vista della maratona cercando di conciliare i numerosi impegni politico-amministrativi. «Mi sveglio quattro volte la settimana alle sei di mattina per andare a correre in qualsiasi condizione meteorologica. Caldo, pioggia, vento, non mi ferma nessuno. Oggi (ieri ndr) ho corso per 14 chilometri, giovedì ne percorrerò 16, infine domenica il test più impegnativo: 35 chilometri». Ma chi glielo fa fare? «Perché correre? E allora perché stare fermi?».