I numeri
Un piano che darà il via a 742 opere, aumentando il plafond destinato alle Marche che, secondo quanto stabiliscono le percentuali di danno, sono state le più colpite dal sisma del 2016. «Per la portata finanziaria che esprime – dice Castelli – può essere considerata una vera e propria manovra economica che giunge a due giorni di distanza dall’approvazione al Senato del decreto Ricostruzione. Queste due iniziative rappresentano quanto forte e concreto sia l’impegno delle istituzioni nei confronti del cratere». Gli elenchi aggiornati comprendono 469 opere legate alla nuova tranche della rigenerazione urbana, l’elenco delle opere pubbliche conta 273 interventi, di cui 17 finanziati con i risparmi della Camera dei Deputati. «Questa notevole dotazione a disposizione delle Marche - aggiunge il commissario -, e in particolare dell’area del cratere, deriva da un’esigenza di riequilibrio finanziario in favore della regione che nei precedenti piani non aveva ricevuto stanziamenti corrispondenti alla percentuale complessiva del danno subito». Ma l’attenzione maggiore sarà riservata ai Comuni più colpiti. È per questo che è stata fatta una suddivisione del cratere.
Municipi e cimiteri
Il fulcro del nuovo piano è rappresentato anche dai finanziamenti per 31 municipi e 207 cimiteri danneggiati, dentro e fuori cratere. Sono inoltre presenti 18 interventi che comprendono anche palazzi storici e l’adeguamento o il miglioramento sismico di edifici strategici. Tra questi la parte del leone la fa il palazzo del rettorato dell’Università Politecnica delle Marche (12,3 milioni), la rigenerazione di due ponti affiancati sul Tronto nell’Ascolano, al confine con l’Abruzzo (7,6 milioni), il consolidamento di Villa Carboni Rambelli a San Benedetto del Tronto (3,5 milioni) e il centro congressi San Martino di Fermo (7 milioni). Per la rigenerazione urbana, tra i più significativi spicca la ricostruzione della curva dello stadio Del Duca di Ascoli (3,5 milioni). Per Macerata figurano via Crispi e Palazzo Buonaccorsi. «Vogliamo restituire dignità alle sedi delle istituzioni e ai luoghi della memoria. Ora il compito della Struttura commissariale è far sì che queste risorse così ingenti possano essere messe a terra. La sfida di questa nuova fase sta nel passare dalle norme ai cantieri senza lasciare indietro nessuno.