ANCONA - Non sarà il “bazooka” di ceriscioliana memoria, ma la ratio che c’è dietro è la stessa: mettere una toppa all’effetto domino della pandemia sull’economia marchigiana, costituita al 90% da piccole imprese, soprattutto nei settori che più hanno subito le pesanti ripercussioni dell’emergenza. Parliamo di oltre 14 milioni di euro di fondi statali e con destinazione vincolata, che la Regione ha messo in campo per il sostegno alle attività produttive e turistiche fiaccate dal Covid.
Indennità a fondo perduto
Misure urgenti di indennità a fondo perduto, stanziate dallo Stato, a favore delle piccole e micro imprese di diversi settori colpiti – tra cui quello dell’intrattenimento ed il comparto delle cerimonie – presentate ieri, nella prima conferenza dell’anno, dal governatore Francesco Acquaroli e dagli assessori Mirco Carloni (Attività produttive) e Guido Castelli (Sisma e Bilancio). Presente – ma senza intervenire – anche l’assessore Stefano Aguzzi. Il provvedimento su cui la triade regionale ha puntato di più l’accento riguarda la ricapitalizzazione e patrimonializzazione delle imprese (anche quelle cooperative) che deliberino un aumento di capitale, a cui viene destinata, attraverso Confidi, la somma di 6 milioni di euro totali.
Il capitale sociale
«Un basket per un contributo a fondo perduto – spiega il vicepresidente Carloni –. Ogni imprenditore che vuole versare capitale sociale, può avere un contributo pari al 50% del versato, con un tetto massimo di 25mila euro. Una misura veloce e di semplice erogazione, dedicata al variegato mondo delle piccole e medie imprese che vogliono investire per ripartire, rafforzando la propria attività o migliorando il rating aziendale per accedere a ulteriori finanziamenti bancari».
La qualità delle scelte
«Un lavoro che si caratterizza anche per la qualità delle scelte e l’importante sforzo condotto – sottolinea Acquaroli –: è la prima volta che si aiutano le imprese nella ricapitalizzazione e questo per ridare loro solidità e capacità competitiva. Va dato uno spazio importante a queste misure che potremmo potenziare anche con la nuova programmazione europea per attuare le linee di indirizzo strategico che ci siamo dati e che verranno presto tradotte in leggi». Ultimi, ma non in ordine di importanza, i 4 milioni 475 mila euro per le attività connesse agli impianti sciistici, «che vanno ad aggiungersi ai sostegni alle attività turistiche – chiude il cerchio Castelli –. Parliamo di aiuti ad imprese che subito perdite a causa del Covid, localizzate nelle zone di turismo e sport invernale. Vi è anche uno specifico parametro di valutazione per le aree del cratere sismico».
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